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Valli di Lanzo, strade più sicure: l’accordo che cambia la SP 1 e il ponte di Cantoira

Accordo 2026 da 350mila euro: cofinanziamento 50%, interventi su SP1 a Traves e Pessinetto, ponte di Cantoira

Valli di Lanzo

Valli di Lanzo, strade più sicure: l’accordo che cambia la SP 1 e il ponte di Cantoira

Strade strette, incroci complessi, fabbricati dismessi che ostruiscono la visuale e infrastrutture nate in un’epoca in cui traffico e flussi turistici avevano dimensioni del tutto diverse. È da queste criticità che riparte la strategia condivisa tra Città Metropolitana di Torino e Unione Montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, decisa a rinnovare per il 2026 l’accordo di programma che consente di intervenire su due arterie vitali della zona: la Strada Provinciale 1 e la Strada Provinciale 33.

Lunedì 17 novembre, nell’ambito dell’iniziativa “Comuni in linea”, il Vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, il Presidente dell’Unione Montana e Sindaco di Coassolo Guido Bonino, l’Assessore alla Viabilità e Sindaco di Ala di Stura Mauro Garbano e il Vicesindaco di Pessinetto Sergio Marietta hanno tracciato i prossimi passi. L’investimento complessivo stimato è di circa 350 mila euro, cifra destinata probabilmente ad aumentare. Metà della spesa sarà coperta dalla Città Metropolitana grazie al meccanismo di cofinanziamento previsto dall’accordo.

Il nodo più urgente riguarda la SP33 della Val Grande, all’ingresso di Cantoira, dove il ponte d’accesso necessita di un consolidamento strutturale. Il progetto, ormai alle battute finali, prevede l’allargamento della sede stradale di circa 50 centimetri e un miglioramento deciso delle protezioni marginali per consentire un transito pedonale più sicuro. Il quadro economico dell’opera è pari a 200 mila euro, finanziati nell’ambito dell’accordo complessivo.

Non meno complessi gli interventi programmati sulla Strada Provinciale 1, con due punti considerati sensibili: la frazione Biò di Traves e l’uscita dall’abitato di Pessinetto. A Traves, al chilometro 33+800, l’opera richiede l’abbattimento di due fabbricati dismessi che oggi impediscono l’ampliamento della carreggiata. L’incremento dei costi legato all’acquisizione degli edifici sarà suddiviso tra Unione Montana e Città Metropolitana, ma per procedere serve il parere della Soprintendenza, un passaggio obbligato per gli immobili inseriti in contesti storici e paesaggistici tutelati.

A complicare ulteriormente il quadro c’è la necessità di coordinare i lavori con il cantiere parallelo programmato dalla Città Metropolitana per l’allargamento della SP1 in un tratto adiacente alla linea ferroviaria Torino–Ceres, a conferma di un mosaico di interventi che dovrà procedere senza sovrapposizioni.

Una soluzione analoga è allo studio anche a Pessinetto, dove un fabbricato in disuso impedisce l’allargamento della strada in un tratto particolarmente stretto. Qui l’obiettivo è triplice: aumentare la sicurezza per pedoni e automobilisti, migliorare la visibilità e ricavare nuovi spazi per la sosta, attualmente insufficienti.

Gli amministratori locali insistono su un punto: la viabilità delle valli non è un dettaglio marginale, ma un elemento identitario per chi vive in quota. Le strade secondarie sono la spina dorsale che collega paesi, imprese agricole, attività ricettive e residenti. Senza interventi mirati, molte aree rischiano di rimanere isolate o penalizzate nella stagione turistica e in quella invernale.

L’accordo di programma, rinnovato per il 2026, diventa dunque il contenitore indispensabile per accelerare opere già progettate e far partire cantieri attesi da anni. Non solo asfalto e ponti: la strategia punta a ripensare interi tratti in funzione delle esigenze di oggi, con una maggiore attenzione alla sicurezza, alla fruibilità e alla sostenibilità della mobilità locale.

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