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Cronaca

Due minorenni accusati di rapine a Torino: dalle botte per una sigaretta al portafoglio strappato in strada

Misura della permanenza domiciliare per i giovani coinvolti negli episodi di corso Marconi e via Pietro Cossa

Due minorenni

Due minorenni accusati di rapine a Torino: dalle botte per una sigaretta al portafoglio strappato in strada (foto archivio)

Le indagini dei carabinieri di Borgo San Salvario e Pozzo Strada portano due minorenni alla permanenza domiciliare, provvedimento disposto dal Tribunale per i Minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta, che li ritiene responsabili di due rapine avvenute a Torino tra il 23 e il 29 luglio. Due episodi ravvicinati, violenti, consumati nel tardo pomeriggio in zone molto frequentate, con vittime colte di sorpresa per motivi banali o con pretesti studiati per disorientarle.

La prima rapina si era consumata in corso Marconi, nel quartiere di San Salvario. Un ragazzo viene avvicinato da due coetanei che chiedono una sigaretta. Al rifiuto, la reazione diventa immediatamente aggressiva: uno dei minori lo afferra per la maglia, mentre l’altro gli assesta un pugno in pieno volto. Pochi secondi, poi la fuga con le cuffie che il ragazzo indossava. L’intervento lampo di una pattuglia, già presente in zona, consente quella stessa sera di individuare uno dei presunti responsabili, riconosciuto dalla vittima in caserma.

Il secondo episodio, pochi giorni dopo, avviene in via Pietro Cossa, intorno alle 17.30, ed è ripreso da una telecamera. Questa volta la vittima è un diciassettenne. I giovani lo fermano chiedendo informazioni stradali, ma è solo un espediente: nel giro di un attimo il ragazzo viene accerchiato, colpito con pugni e calci, e derubato del portafoglio. Oltre ai due minorenni già identificati, le immagini mostrerebbero la presenza di un terzo giovane, la cui posizione è ora al vaglio degli investigatori.

Il provvedimento della permanenza domiciliare arriva al termine di un lavoro di ricostruzione basato su testimonianze, riconoscimenti e immagini di videosorveglianza. Le indagini proseguono, mentre per i due minori resta valida la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. I carabinieri continuano a verificare eventuali legami tra i due episodi, che presentano modalità diverse ma la stessa, evidente, dinamica di violenza gratuita.

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