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Cronaca

Tre incappucciati in casa: a Ozegna proprietario ferito alla testa e banda in fuga su un’auto fantasma

Il proprietario colpito alla testa con un cacciavite. La banda svanisce nel nulla. Indagini serrate dei carabinieri di Ivrea

Tre incappucciati in casa

Tre incappucciati in casa: a Ozegna proprietario ferito alla testa e banda in fuga su un’auto fantasma

Ieri sera, 15 novembre 2025, in corso Principe Tommaso a Ozegna, una coppia, tornando a casa, si è trovata davanti tre uomini a volto coperto. Un attimo, e la normalità si è spezzata: un cacciavite brandito come arma, una colluttazione, un uomo ferito alla testa e una fuga fulminea su un’auto di grossa cilindrata.

Secondo la prima ricostruzione degli investigatori, i tre avevano fatto irruzione approfittando dell’assenza dei proprietari. Quando la coppia ha varcato la soglia, la banda era già all’interno. In pochi secondi la tensione è esplosa: i rapinatori, incappucciati e determinati, non hanno esitato a ingaggiare un confronto violento. Il proprietario, sorpreso e disorientato, ha riportato due profondi tagli alla testa. Un’azione brutale, consumata in un luogo che dovrebbe essere il più protetto di tutti.

L’uomo è stato trasportato all’ospedale di Ivrea, dove è stato sottoposto agli accertamenti clinici. Le ferite, seppur serie, non risultano al momento tali da mettere in pericolo la sua vita, ma descrivono fedelmente la rapidità e l’aggressività dei rapinatori.

Dopo lo scontro, i tre si sono dileguati su un’auto di cilindrata elevata, verosimilmente scelta proprio per garantire una fuga rapida. Il veicolo è stato rinvenuto poche ore dopo a Caselle Torinese, vuoto, abbandonato in una zona periferica. Un dettaglio che indirizza verso un piano orchestrato con precisione: un primo mezzo per la fuga immediata, un secondo veicolo probabilmente usato per allontanarsi definitivamente dalla zona.

Ora il lavoro passa ai carabinieri della Compagnia di Ivrea, impegnati a ricostruire la traiettoria della banda tra Ozegna e Caselle. Saranno decisivi gli orari esatti della chiamata al 112, le immagini delle telecamere di sorveglianza, i movimenti registrati lungo le principali vie di collegamento e le eventuali tracce lasciate all’interno dell’abitazione e sull’auto recuperata. Resta da chiarire se i malviventi siano riusciti a sottrarre qualcosa durante l’irruzione o se la colluttazione abbia interrotto a metà il tentativo di rapina.

Il contesto contribuisce ad alimentare la preoccupazione: l’ingresso in casa durante un’assenza breve, il volto coperto, l’uso di un’arma impropria, la fuga su un mezzo performante e l’abbandono tattico del veicolo sono elementi che descrivono una banda non improvvisata. 

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