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Cronaca
15 Novembre 2025 - 10:45
Quattro spaccate nella notte a Torino e due furti in macchina: sei arresti un meno di un'ora (immagine d'archivio)
La notte scorsa Torino ha vissuto una delle sue ore più convulse degli ultimi mesi sul fronte dei reati predatori. In appena sessanta minuti, tra le 3 e le 4 del mattino, la Polizia di Stato ha messo fine a una sequenza di quattro “spaccate” ai danni di attività commerciali e a due furti su autovettura, portando all’arresto di sei persone in quattro diversi quartieri della città. Una notte frenetica, consumata tra vetri infranti, grate tagliate, saracinesche divelte e fughe finite male, che restituisce l’immagine di una città sotto pressione ma con un sistema di controllo capace di reagire con rapidità.
Il primo intervento arriva poco dopo le tre del mattino, in corso Vercelli, quando due uomini, entrambi di nazionalità marocchina, uno di 37 anni e l’altro di 20, infrangono il finestrino di un’auto in sosta. Gli agenti trovano subito un secondo veicolo già danneggiato nelle stesse modalità. L’arresto è immediato. Dalle verifiche emergono situazioni personali già compromesse: il più anziano è gravato da una custodia cautelare in carcere, il più giovane da un ordine di carcerazione.
Venticinque minuti più tardi scatta un’altra segnalazione, questa volta in Piazza Rebaudengo. Le telecamere di un negozio di elettronica mostrano tre uomini aggirarsi tra gli scaffali dopo aver forzato l’ingresso tagliando le grate del bagno e mandando in frantumi la vetrata. Una volante piomba sul posto e blocca un 29enne italiano, trovato con arnesi da scasso e circondato dal locale messo completamente a soqquadro. Gli altri due riescono a fuggire.
Alle 3.50 la corsa continua. In via Stradella, nel quartiere Madonna di Campagna, gli agenti sorprendono un 33enne italiano vicino a una finestra forzata di un ristorante. Durante la bonifica del locale trovano anche un secondo uomo, 34 anni, nascosto nello scantinato. Le verifiche svelano un dettaglio decisivo: quest’ultimo è evaso dagli arresti domiciliari. Entrambi vengono arrestati per tentato furto aggravato, con un capo di imputazione aggiuntivo per chi si era sottratto alla misura cautelare.
Manca ancora una manciata di minuti alle quattro quando arriva l’ultimo allarme. In via Frejus, nel quartiere Cenisia, un 37enne romeno si introduce in un negozio dopo aver sfondato la saracinesca con un blocco di cemento. Quando gli agenti lo individuano in corso Rosselli, tenta la fuga abbandonando uno zainetto. Dentro, una refurtiva pesantissima: cellulari, tablet e computer per oltre 7mila euro. L’uomo viene raggiunto e arrestato, mentre la refurtiva torna al legittimo proprietario.
Quattro spaccate, due furti su auto, sei arresti. Un quadro che racconta una notte di microcriminalità a ritmo serrato, capaci di muoversi tra quartieri molto distanti tra loro e con una varietà di metodi che conferma un fenomeno radicato. La Polizia di Stato, in un’ora di interventi in sequenza, ha comunque impedito una scia di danni molto più pesante, recuperato refurtiva e riaccompagnato dietro le sbarre persone già note alle forze dell’ordine.
I procedimenti penali sono ora nella fase delle indagini preliminari, e per tutti gli arrestati vale la presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva. Resta, però, il segnale di una città dove il controllo del territorio continua a essere messo alla prova da una criminalità minuta ma persistente, e dove la rapidità di intervento delle volanti ha impedito, questa volta, che la notte lasciasse segni ancora più profondi.

Immagine di repertorio
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