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Torino, alcol a ragazzi di 14 anni: licenza revocata dopo mesi di violazioni

Il locale di via Matteo Pescatore chiuso dal Comune. Rafforzati i controlli sulla movida, mentre cresce l’allarme per i rischi sanitari legati al consumo precoce di alcolici

Torino, alcol a ragazzi

Torino, alcol a ragazzi di 14 anni: licenza revocata dopo mesi di violazioni

Nonostante i richiami, le sospensioni e i controlli a sorpresa, al Silvy’s di via Matteo Pescatore la musica non è cambiata. Per mesi il locale ha continuato a servire alcolici a minorenni, alcuni addirittura quattordicenni, in pieno contrasto con la legge. Dopo il sequestro temporaneo dello scorso autunno e la sospensione di 45 giorni inflitta a gennaio, è arrivato il provvedimento definitivo: revoca della licenza e obbligo di chiusura entro cinque giorni.

Il provvedimento è frutto di un’indagine condotta dalla polizia municipale, che già a ottobre aveva fatto irruzione nella via della movida alle spalle di piazza Vittorio Veneto. All’epoca, testimonianze dirette avevano smascherato la leggerezza del personale: «Sono andato lì, ho chiesto un drink e nessuno mi ha chiesto un documento», raccontava un giovane ai vigili. Nonostante il clamore, le violazioni erano continuate nei mesi successivi, fino a rendere inevitabile la revoca.

L’assessore alla Sicurezza, Marco Porcedda, sottolinea come questo caso si inserisca in un quadro più ampio: «Abbiamo intensificato i controlli serali del fine settimana, ascoltando residenti e commercianti. L’obiettivo è bilanciare il diritto al divertimento dei ragazzi con la necessità di rispettare regole e decoro urbano». I dati parlano chiaro: dall’inizio dell’anno sono stati oltre 545 gli interventi nelle zone della movida torinese, con 222 sanzioni comminate e diversi locali finiti sotto osservazione.

Le misure riguardano non solo i bar, ma anche i negozi che vendono bevande da asporto. Dal mese di aprile, in venti aree cittadine considerate più critiche, la vendita di alcol è vietata già dalle 21, con un divieto generale su tutto il territorio per i contenitori in vetro o metallo tra le 23 e le 7. Una stretta che ha prodotto 61 sanzioni e due sospensioni di licenza in pochi mesi.

Il caso Silvy’s però riapre un capitolo delicato: quello del rapporto tra giovani e alcol. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità, l’assunzione precoce espone i ragazzi a rischi molto più alti rispetto agli adulti. Il cervello, ancora in fase di sviluppo, subisce alterazioni che possono compromettere memoria, capacità di concentrazione e autocontrollo. Non solo: bere alcol in adolescenza aumenta significativamente la probabilità di sviluppare dipendenze e patologie epatiche in età adulta.

Gli effetti immediati non sono meno gravi. I minorenni che consumano alcolici sono più esposti a incidenti stradali, atti di violenza e comportamenti a rischio. L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che in Europa l’alcol sia la prima causa di morte tra i ragazzi sotto i 25 anni, un dato che rende ancora più urgente l’impegno delle istituzioni nel prevenire l’accesso precoce a queste sostanze.

La chiusura del Silvy’s, dunque, non è solo la sanzione a un locale recidivo, ma anche un segnale forte a un’intera città: la movida non può diventare una scorciatoia verso l’abuso di alcol per i più giovani. La sfida sarà far convivere il diritto al divertimento con la tutela della salute e della sicurezza, evitando che la leggerezza di pochi si traduca in tragedie per molti.

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