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Lutto

Addio a Giovanni Del Tin, l’ex rettore che unì scienza e umanità al Politecnico di Torino

Guidò l’ateneo dal 2001 al 2005, fu presidente dell’AEM e di Federelettrica. Il rettore Corgnati: «Ha saputo coniugare la competenza tecnico-scientifica con una grande umanità»

Addio a Giovanni Del Tin

Addio a Giovanni Del Tin, l’ex rettore che unì scienza e umanità al Politecnico di Torino

È morto a 84 anni Giovanni Del Tin, figura di spicco del mondo accademico e dell’energia, rettore del Politecnico di Torino dal 2001 al 2005. Ingegnere nucleare, professore di fisica tecnica e industriale, Del Tin ha legato il suo nome a una stagione di crescita e innovazione per l’ateneo torinese, di cui è stato una delle voci più rispettate.

Nato nel 1941 a Rivamonte Agordino, in provincia di Belluno, dopo il diploma da perito minerario ad Agordo si era trasferito a Torino, dove si era laureato in ingegneria nucleare al Politecnico, lo stesso ateneo in cui avrebbe poi trascorso la sua vita professionale. Nel corso della carriera accademica aveva formato generazioni di studenti, promuovendo un approccio alla ricerca che univa rigore scientifico e attenzione alla persona.

Non solo docente e rettore: Del Tin fu anche presidente dell’AEM Torino, la storica Azienda Energetica Metropolitana poi confluita in Iren, e presidente di Federelettrica, la federazione nazionale delle imprese elettriche degli enti locali. Due incarichi che testimoniano il suo ruolo di ponte tra università, industria e territorio, in un momento cruciale di trasformazione del settore energetico italiano.

Il Politecnico di Torino ha espresso in una nota il proprio cordoglio, ricordandolo come «un rettore che ha sostenuto con convinzione il valore della collaborazione tra ricerca, innovazione e applicazioni industriali, con particolare attenzione ai temi dell’energia e dell’ambiente». L’attuale rettore, Stefano Corgnati, ha voluto sottolineare la profondità del suo insegnamento: «Fu rettore in un momento di forte sviluppo del Politecnico, professore del mio Dipartimento di Energia che ha interpretato con passione il ruolo di docente. Il professor Del Tin ha infatti saputo coniugare in maniera esemplare la grande competenza tecnico-scientifica con una grande umanità, evidenziata nella sua attenzione e cura verso la formazione e la ricerca».

Corgnati ha anche ricordato il valore umano che Del Tin portava nella vita accademica: «La gentilezza e bontà d’animo, la disponibilità e l’attenzione verso gli altri, hanno lasciato un segno profondo in quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo e di lavorare con lui».

Durante il suo mandato da rettore, il Politecnico visse una fase di consolidamento e apertura internazionale, rafforzando i legami con il mondo della ricerca applicata e le imprese. Del Tin aveva intuito, in tempi non ancora maturi, che la sfida dell’università del futuro sarebbe stata la capacità di trasformare il sapere scientifico in innovazione concreta, senza perdere di vista la dimensione etica e formativa.

La sua eredità, oggi, sopravvive nelle strutture che portano avanti la ricerca sull’energia e la sostenibilità, campi che Del Tin considerava essenziali per lo sviluppo del Paese. Con la sua scomparsa, il Politecnico di Torino perde non solo un accademico di grande spessore, ma anche un testimone di un modo alto e civile di vivere l’università: quello in cui competenza e umanità non si escludono, ma si completano.

L’attuale rettore, Stefano Corgnati

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