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Cronaca
12 Novembre 2025 - 11:08
fermato con Panda sotto sequestro e senza patente: “La macchina non ve la lascio”
È bastato un varco elettronico per svelare, ancora una volta, una catena di violazioni che si ripeteva da anni. Nel primo pomeriggio di lunedì 10 novembre 2025, ad Alpignano, un controllo della Polizia Locale ha portato alla denuncia di un giovane torinese, recidivo alla guida di una Fiat Panda priva di assicurazione e già sottoposta a sequestro amministrativo. La scoperta è arrivata grazie al sistema Ocr, il lettore ottico che incrocia in tempo reale le targhe dei veicoli con le banche dati nazionali.
L’allarme è scattato quando il sistema ha segnalato la presenza di una Panda in transito, risultata non assicurata e già sotto sequestro. La pattuglia, impegnata in un servizio di prevenzione sul territorio, ha intercettato il mezzo nel giro di pochi minuti. Alla richiesta di “patente e libretto”, il conducente ha spiazzato gli agenti con una frase disarmante: «Ve lo dico subito: sono senza assicurazione e senza patente, ma la macchina non ve la lascio».
Le successive verifiche hanno confermato un quadro ben più grave. L’uomo non aveva mai conseguito la patente di guida e risultava già sanzionato tre volte negli ultimi due anni per lo stesso reato. Con questa, la quarta violazione, è scattata la denuncia penale per guida senza patente, prevista dal Codice della Strada in caso di reiterazione.

Come se non bastasse, la Fiat Panda era già oggetto di sequestro amministrativo dallo scorso maggio, sempre per circolazione senza assicurazione e senza patente. Il giovane, nominato custode del veicolo, aveva violato il divieto di utilizzo, continuando a circolare come se nulla fosse. Gli agenti hanno quindi proceduto alla confisca definitiva dell’auto, affidandola a un custode giudiziario.
Il caso, definito dagli operatori “emblematico”, dimostra la forza della sinergia tra tecnologia e pattuglie. Il sistema Ocr (Optical Character Recognition) consente infatti di individuare in tempo reale i veicoli irregolari o rubati, incrociando i dati con quelli di assicurazioni, revisioni e fermi amministrativi. È una tecnologia inserita nel progetto di sicurezza urbana “Urban Security”, che integra le infrastrutture digitali con la presenza fisica delle forze dell’ordine sul territorio.
Ma oltre alla componente tecnica, l’episodio mette in luce il problema crescente della recidiva. Quattro violazioni in due anni per lo stesso reato sono un segnale evidente di disprezzo per la legge e di rischio per la sicurezza pubblica. L’intervento immediato della Polizia Locale, culminato con la confisca del mezzo, ha interrotto una condotta pericolosa, restituendo un minimo di equità a chi ogni giorno rispetta le regole.
Le autorità locali sottolineano come i varchi elettronici non siano uno strumento di repressione, ma una garanzia di legalità diffusa. Ogni segnalazione diventa un’occasione per prevenire incidenti, contrastare l’evasione assicurativa e garantire maggiore sicurezza sulle strade. In questo caso, l’unione tra occhio elettronico e intervento umano ha trasformato un segnale digitale in un risultato concreto: un recidivo fermato e un veicolo pericoloso tolto dalla circolazione.
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