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Cronaca
10 Novembre 2025 - 17:11
Due spettatori muoiono durante le Atp Finals a Torino: tragedia nella giornata di Musetti-Fritz
La grande festa del tennis mondiale al Pala Alpitour di Torino si è trasformata, lunedì 10 novembre, in una giornata di lutto e sgomento. Durante le Atp Finals, due spettatori sono morti a poche ore di distanza l’uno dall’altro, colpiti da malori improvvisi in momenti diversi della giornata. Entrambi sono stati soccorsi immediatamente dal personale sanitario e trasportati in ospedale in codice rosso, ma nonostante i tentativi di rianimazione sono deceduti poco dopo il ricovero.
Il primo episodio è avvenuto in mattinata, all’esterno dell’impianto, davanti al Fan Village allestito nei pressi del Pala Alpitour. Un uomo di 70 anni si è accasciato improvvisamente al suolo, colpito da arresto cardiaco. I soccorritori del 118 e il personale sanitario già presente sul posto sono intervenuti in pochi secondi, riuscendo a stabilizzare temporaneamente il paziente e a trasferirlo d’urgenza in ospedale. Ma le sue condizioni si sono aggravate, e l’uomo è morto poco dopo l’arrivo in pronto soccorso.
Nel primo pomeriggio, mentre all’interno dell’arena si disputava il match tra Lorenzo Musetti e Taylor Fritz, un secondo spettatore, 78 anni, ha accusato un grave malore sugli spalti. Anche in questo caso i soccorsi sono stati immediati: il personale medico presente nell’impianto ha prestato le prime cure e attivato il trasporto in emergenza, ma nonostante la tempestività dell’intervento l’uomo è deceduto in ospedale.
Le due tragedie hanno lasciato un segno profondo sulla giornata inaugurale del torneo, segnando la distanza improvvisa tra la leggerezza dello sport e la fragilità della vita. L’organizzazione sanitaria dell’evento, predisposta secondo protocolli rigorosi, ha mostrato efficienza e prontezza: presenza di medici e ambulanze sul posto, interventi tempestivi, rianimazioni in corso e trasferimenti immediati. Tuttavia, come ricordano gli operatori sanitari, in caso di eventi acuti e improvvisi come arresti cardiaci o crisi respiratorie gravi, anche la massima rapidità non garantisce l’esito positivo.
Le Atp Finals di Torino, che ogni anno richiamano migliaia di spettatori da tutto il mondo, impongono un alto livello di sicurezza e coordinamento, sia all’interno del Pala Alpitour sia nelle aree esterne. Non emergono al momento criticità né ritardi nei soccorsi: tutto lascia intendere che la catena dell’emergenza abbia funzionato come previsto. Ma le due morti ravvicinate hanno inevitabilmente riacceso il dibattito sulla prevenzione medica negli eventi di massa, sul ruolo dei presidi sanitari permanenti e sull’importanza della formazione del personale e dei volontari in contesti ad alta affluenza.
Durante l’incontro tra Musetti e Fritz, il clima sugli spalti si è improvvisamente fatto teso. L’intervento dei soccorritori, che hanno attraversato le gradinate con defibrillatori e barelle, ha colpito il pubblico, improvvisamente consapevole della gravità di quanto stava accadendo. Il gioco si è fermato per alcuni minuti, in un silenzio irreale. Una scena che ha lasciato un segno emotivo forte in un’arena solitamente attraversata da entusiasmo e applausi.
Due episodi distinti, avvenuti in un contesto di festa e spettacolo, che ricordano quanto anche negli eventi più attesi la vulnerabilità possa farsi improvvisamente presente. Torino, città simbolo del tennis mondiale per una settimana, ha vissuto un pomeriggio sospeso tra la passione sportiva e la tragedia umana, confermando però l’efficienza del proprio sistema di emergenza, capace di attivarsi in pochi secondi.

Immagine di repertorio
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