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Torino chiama: Sinner e Musetti insieme alle Atp Finals, il tennis italiano tocca il cielo

Per la prima volta due azzurri tra gli otto maestri: Jannik pronto all’esordio, Lorenzo entra grazie al forfait di Djokovic

Febbre da Nitto ATP Finals di tennis: meno un giorno al via

Torino si risveglia con un’aria elettrica, e non solo per l’autunno che profuma d’inverno. Da domani, l’Inalpi Arena diventerà il centro del mondo del tennis. Le ATP Finals 2025 sono pronte a cominciare, e mai come quest’anno avranno un cuore tricolore. Jannik Sinner e Lorenzo Musetti saranno infatti entrambi tra gli otto maestri del singolare, un traguardo che l’Italia non aveva mai raggiunto nella storia del torneo.

Il tabellone, definito all’ultimo momento dopo la vittoria di Novak Djokovic su Musetti nella finale dell’ATP 250 di Atene, aveva regalato l’ultimo pass al canadese Felix Auger-Aliassime, destinato a sfidare Sinner nel match d’apertura del gruppo. Ma la successiva rinuncia di Djokovic, fermato da un infortunio alla spalla e costretto a dare forfait, ha riscritto ancora una volta la sceneggiatura: dentro Musetti, che debutterà lunedì pomeriggio contro Taylor Fritz, mentre Jannik giocherà in serata, sempre davanti al pubblico di casa, proprio contro Auger-Aliassime.

La cerimonia inaugurale prenderà il via domani mattina con il primo incontro di doppio tra Granollers/Zeballos e Kravitz/Puetz, a cui seguirà l’esordio degli azzurri Simone Bolelli e Andrea Vavassori, impegnati contro i britannici Julian Cash e Lloyd Glasspool, attuali numeri uno del mondo. Poi toccherà al singolare con un duello di fuoco tra Carlos Alcaraz e Alex De Minaur, ma già oggi l’australiano ha avuto un assaggio dell’atmosfera torinese.

Un boato ha accolto Jannik Sinner quando è entrato sul campo centrale per un allenamento di un paio d’ore proprio con De Minaur. Un anticipo del clima che da domani accenderà Torino. In tribuna, oltre duemila persone: bambini, tifosi con parrucche arancioni, cartelloni, bandiere e palline pronte per gli autografi.

Sinner e De Minaur non si sono risparmiati: scambi intensi, prove di servizio, un set e un tie-break vinti dall’altoatesino per 6-1 7-5. Poi, a fine allenamento, il momento che ha fatto impazzire il pubblico: sfida a colpi di palline con l’allenatore Simone Vagnozzi, mentre il coach australiano Darren Cahill sorrideva a bordo campo, portando in campo un cesto pieno di palline.

In conferenza stampa, i due tecnici hanno espresso tutta la loro fiducia: «Siamo orgogliosi di ciò che Jannik ha fatto finora, la sua crescita è stata straordinaria», ha detto Vagnozzi. Cahill ha aggiunto: «Siamo in ottima forma e pronti per questo torneo. E se Jannik mi vorrà anche il prossimo anno, io ci sarò».

Non solo Sinner e Musetti: anche il doppio parla italiano. Simone Bolelli e Andrea Vavassori sono per il secondo anno consecutivo tra le otto coppie finaliste. Oggi, sul blue carpet del Fan Village, i due torinesi hanno sfilato tra applausi e flash, pronti a esordire di fronte al pubblico di casa.

«Essere qui era un obiettivo che ci eravamo fissati e l’abbiamo raggiunto – ha dichiarato Bolelli –. È sempre speciale giocare in casa, davanti alla nostra gente». Sulla stessa linea il compagno: «Siamo ancora più pronti rispetto all’anno scorso, non vediamo l’ora di scendere in campo».

Torino si prepara a vivere otto giorni di tennis e spettacolo, tra match, eventi e un’atmosfera che ha ormai conquistato la città. L’Inalpi Arena, tirata a lucido, accoglierà migliaia di spettatori ogni giorno, mentre il Fan Village offrirà concerti, dirette e incontri con i protagonisti.

Per il tennis italiano è un momento d’oro: Sinner è già numero quattro del mondo, Musetti torna protagonista e il doppio azzurro promette battaglia. Un segnale di maturità sportiva, ma anche di identità collettiva, perché mai come ora il tennis tricolore parla al futuro.

E quando lunedì Jannik Sinner entrerà in campo per il suo primo match, Torino sarà una bolgia. La città che per una settimana diventa capitale del tennis mondiale, pronta ad applaudire, soffrire e sognare con i suoi maestri.

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