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Cronaca

Paura nella notte a Pasquaro di Rivarolo Canavese: incendio in un’autofficina

Le fiamme divampate poco dopo la mezzanotte hanno illuminato il quartiere, provvidenziale l’intervento dei vigili del fuoco: indagini in corso sulle cause del rogo

Paura nella notte

Paura nella notte a Pasquaro di Rivarolo Canavese: incendio in un’autofficina (foto archivio)

Un lampo nel buio e poi le sirene, a rompere il silenzio di una notte di novembre. È accaduto poco dopo la mezzanotte di lunedì 10 novembre 2025, nella frazione di Pasquaro a Rivarolo Canavese, dove un violento incendio è divampato all’esterno di un’autofficina in via Madre Antonia Verna, trasformando in pochi istanti la corte dell’attività in un fronte di fiamme. Due auto, una Ford Focus e una Fiat 600, sono state completamente avvolte dal fuoco, che si è propagato rapidamente, visibile da tutto il quartiere.

A dare l’allarme sono stati alcuni residenti, svegliati dal bagliore arancione e dal fumo denso che si alzava verso il cielo. La chiamata al 112 ha attivato in pochi minuti la macchina dei soccorsi: sul posto sono arrivate le squadre dei vigili del fuoco di Rivarolo Canavese e Ivrea, coordinate in un intervento che si è rivelato decisivo per evitare conseguenze più gravi. Le fiamme sono state domate e l’area messa in sicurezza dopo un’intensa attività di spegnimento e bonifica. Nessun ferito, nessun intossicato: un bilancio che, viste le premesse, poteva essere ben diverso.

Secondo le prime ricostruzioni, l’incendio sarebbe partito proprio dallo spazio esterno dell’officina, dove erano parcheggiati diversi veicoli. Le due vetture bruciate sono state completamente distrutte, mentre una terza auto e un furgone, investiti dal calore e dalle scintille, hanno riportato danni limitati, contenuti grazie alla tempestività delle operazioni. I pompieri hanno lavorato fino a notte fonda per raffreddare la zona e impedire una possibile ripresa del fuoco.

Terminate le operazioni di spegnimento, sono scattate le verifiche per accertare le cause del rogo. I carabinieri di Rivarolo Canavese, incaricati delle indagini, non escludono nessuna pista: né l’ipotesi di un guasto elettrico, né quella di un innesco accidentale, né tantomeno la possibilità di un atto doloso. Saranno i rilievi tecnici dei vigili del fuoco e le analisi successive a chiarire l’origine delle fiamme e la dinamica dell’evento.

La scena che si presentava agli operatori era quella di un cortile annerito, due carcasse d’auto ormai irriconoscibili, e il profilo dell’officina lambito dal fuoco ma salvato in extremis. Alcuni residenti hanno assistito dalle finestre, altri sono scesi in strada per monitorare da lontano le operazioni, preoccupati che il vento potesse estendere il rogo alle abitazioni vicine. La paura, durata più di un’ora, si è dissolta solo quando i mezzi dei pompieri hanno lasciato l’area e il fumo ha cominciato a diradarsi.

Un episodio come questo riporta alla luce un tema spesso sottovalutato: la vulnerabilità delle aree artigianali. In contesti dove materiali infiammabili, veicoli e impianti elettrici convivono a stretto contatto, anche un piccolo innesco può diventare, in pochi minuti, un incendio di vaste proporzioni. In questi casi, la differenza la fa la tempestività dei soccorsi. La chiamata immediata al numero unico di emergenza e il coordinamento tra le squadre d’intervento si sono rivelati, ancora una volta, fondamentali.

Nelle prime ore successive all’incendio, i tecnici hanno avviato anche un controllo sulla tenuta strutturale degli edifici adiacenti, mentre il cortile dell’officina è stato transennato per permettere le perizie e garantire la sicurezza dell’area. L’obiettivo ora è chiarire in che modo si sia sviluppato il rogo, così da prevenire episodi analoghi e proteggere il tessuto produttivo locale, fatto di piccole imprese e laboratori spesso inseriti in quartieri residenziali.

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