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08 Novembre 2025 - 11:02
Addio ad Alberto Vallero: l’artigiano di Rivara che sapeva ridare vita al legno
Si terranno oggi, alle 14.30 nel cimitero di Rivara, i funerali di Alberto Vallero, 64 anni, artigiano conosciuto e stimato in tutto il Canavese per la sua maestria nella lavorazione del legno. Falegname di rara precisione e restauratore di mobili antichi, Vallero era un punto di riferimento per chi cercava competenza, gusto e rispetto della tradizione. Tutti lo conoscevano come “Lotu”, un soprannome che raccontava l’affetto e la familiarità con cui era guardato dalla sua comunità.
Era figlio e nipote d’arte: proveniva da una famiglia di falegnami che, tra gli avi, contava anche mastri che avevano lavorato al Palazzo Reale di Torino. Una tradizione lunga generazioni, tramandata come un sapere prezioso e custodita nelle mani di chi conosce il legno, le sue venature e i suoi silenzi. La Regione Piemonte gli aveva riconosciuto il titolo di “Eccellenza artigiana”, un attestato ufficiale a una vita di lavoro e talento, ma soprattutto di passione.
Il suo laboratorio, tra gli odori di vernice e trucioli, era un luogo fuori dal tempo. Lì, ogni tavolo e ogni sedia raccontavano storie di recupero, di pazienza e di cura: il legno tornava a vivere grazie al suo tocco, tra la perizia tecnica e una sensibilità artistica rara. Per molti clienti e amici, Vallero non era soltanto un professionista, ma una persona capace di dare valore agli oggetti e alle persone, con quella calma laboriosa che distingue gli artigiani autentici.
La sua scomparsa è arrivata improvvisa. Martedì 5 novembre, nel tardo pomeriggio, i vicini di casa hanno dato l’allarme, preoccupati per non averlo visto né sentito da un giorno. I vigili del fuoco di Rivarolo Canavese, insieme al 118 e ai carabinieri della compagnia di Venaria Reale, sono intervenuti nella sua abitazione. Una volta entrati, lo hanno trovato senza vita. Il medico di turno non ha potuto fare altro che constatare il decesso, avvenuto per un malore improvviso.
La notizia si è diffusa rapidamente in paese, lasciando incredulità e dolore. In tanti, a Rivara, ricordano Vallero come una persona riservata, gentile, instancabile nel lavoro e generosa nel condividere la sua esperienza. Un uomo che non cercava riflettori, ma che lasciava tracce concrete: una libreria riparata, una credenza rinata, un mobile tornato a parlare di memoria e famiglia.
Oggi, il paese si stringe attorno ai suoi cari. Alberto Vallero lascia il fratello Raffaele con Lina, le nipoti Clara e Maria Elena e la cognata Daniela. Con loro, idealmente, ci sarà anche quella comunità silenziosa di clienti, amici e colleghi che hanno incrociato la sua strada, imparando che nel mestiere — come nella vita — la bellezza sta nelle mani di chi sa ascoltare il tempo.
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