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Cronaca

Aggressione sul treno: la Polizia ferma il 26enne già noto per minacce e violenze

Era già stato allontanato da Palermo per minacce con coltello, ora trasferito al Centro di permanenza di Torino

Aggressione sul treno

Aggressione sul treno: la Polizia ferma il 26enne già noto per minacce e violenze

Un’altra aggressione senza motivo, stavolta su un treno diretto ad Arcore, ha riportato al centro del dibattito la questione della sicurezza sui mezzi pubblici e la gestione dei soggetti irregolari sul territorio. Protagonista un uomo di 26 anni, cittadino straniero con permesso di soggiorno scaduto, già noto alle forze dell’ordine per reati di aggressione e danneggiamento. Lunedì sera, secondo quanto ricostruito dalla Polizia di Stato di Monza e Brianza, l’uomo avrebbe colpito senza alcuna provocazione una giovane passeggera, seminando il panico nel vagone.

Dopo alcuni giorni di ricerche, il 26enne è stato riconosciuto alla stazione di Carnate dagli addetti alla sicurezza di Trenord, che hanno immediatamente contattato la Polizia Ferroviaria. Gli agenti lo hanno bloccato e condotto al Gabinetto di Polizia Scientifica per le procedure di fotosegnalamento e di identificazione. Una volta accertata la sua posizione di irregolarità sul territorio, il questore di Monza e della Brianza ha disposto il suo trasferimento al Centro di permanenza e rimpatrio (CPR) di Torino, dove sarà trattenuto fino all’organizzazione del viaggio di rimpatrio verso il Paese d’origine.

La vicenda non è la prima nella quale il giovane è coinvolto. Pochi mesi fa, a Palermo, aveva minacciato con un coltello una ragazza all’interno di un bar. In seguito a quell’episodio, il questore del capoluogo siciliano aveva già firmato un foglio di via obbligatorio per quattro anni, che gli impediva di tornare in città. Ma il provvedimento non era bastato a fermare la sua escalation di violenze.

Il nuovo episodio, avvenuto in un momento di forte attenzione alla sicurezza sui treni lombardi, ha riacceso la discussione sulle misure di controllo. Trenord e Polfer collaborano da tempo per aumentare la presenza di personale a bordo e nelle stazioni più esposte, ma l’aggressione di lunedì dimostra come il rischio resti alto. Il treno verso Arcore, spesso utilizzato da studenti e pendolari, era affollato e l’intervento tempestivo di alcuni viaggiatori ha evitato conseguenze peggiori.

Il trasferimento al CPR di Torino, disposto in via d’urgenza, è l’ultimo passo prima del rimpatrio. Nella struttura l’uomo resterà per il tempo necessario a definire le pratiche con il Paese di provenienza, come previsto dalla normativa sull’immigrazione. Nel frattempo, la giovane aggredita ha sporto denuncia e riceverà assistenza da parte degli uffici di Polizia.

L’episodio si inserisce in una scia di violenze casuali e apparentemente immotivate che hanno destato allarme nelle ultime settimane. Solo pochi giorni fa, un caso analogo era stato segnalato sulla tratta Bergamo-Milano, mentre a Brescia un capotreno era stato aggredito durante un controllo dei biglietti.

La gestione dei rimpatri resta un nodo complesso per le autorità di pubblica sicurezza, con tempi spesso lunghi e procedure burocratiche articolate. Ma la decisione del questore di Monza e Brianza, in questo caso, mira a garantire una risposta immediata, in linea con le direttive del Ministero dell’Interno sul contrasto agli episodi di violenza in ambito ferroviario.

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