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Cronaca

Tensioni al Campus Einaudi, scontro tra Fuan e collettivi. La politica regionale si schiera

Spintoni e accuse durante un volantinaggio per “Piemove”. È l’ennesimo episodio dopo i disordini al liceo Einstein con Gioventù Nazionale

Tensioni al Campus Einaudi, scontro tra Fuan e collettivi. La politica regionale si schiera

Tensioni al Campus Einaudi, scontro tra Fuan e collettivi. La politica regionale si schiera

Mattinata di tensione all’Università di Torino, dove al Campus Einaudi un volantinaggio del Fuan – Azione Universitaria si è trasformato in un nuovo terreno di scontro tra la destra e i collettivi studenteschi. L’iniziativa, nata per promuovere “Piemove”, la misura regionale che garantisce un abbonamento gratuito ai mezzi pubblici per un anno agli studenti under 26 dei capoluoghi piemontesi, è stata interrotta da un gruppo di militanti dei collettivi vicini ad Askatasuna e Cambiare Rotta.

Le due fazioni si sono fronteggiate nel piazzale dell’ateneo. Da una parte una ventina di militanti del Fuan, dall’altra circa cinquanta studenti dei collettivi. Sono volate parole pesanti, poi spintoni e momenti di tensione. Le forze dell’ordine, già presenti nei pressi del Campus, sono intervenute per evitare il contatto diretto e riportare la calma.

Il Fuan ha denunciato un tentativo di censura politica, definendo i collettivi «nemici degli studenti». «Askatasuna è una minoranza rumorosa che non rappresenta nessuno» hanno scritto in una nota. Dalla Regione Piemonte è arrivata una condanna unanime. Il presidente Alberto Cirio ha parlato di «episodio inaccettabile», aggiungendo che «ostacolare la promozione di una misura utile a migliaia di studenti significa danneggiare la libertà e il diritto allo studio».

L’assessore Maurizio Marrone ha invece definito l’accaduto «la solita violenza dei centri sociali» e ha espresso solidarietà ai militanti del Fuan: «Bravi i ragazzi di Azione Universitaria che non piegano la testa di fronte all’arroganza rossa».

Ma quello di ieri non è un caso isolato. Da settimane a Torino si registrano episodi di scontro politico dentro e fuori le scuole. Solo pochi giorni fa, al liceo Einstein, la situazione era degenerata in modo analogo: un gruppo di militanti di Gioventù Nazionale “Gabriele D’Annunzio” aveva organizzato un volantinaggio “contro la cultura maranza”, presto contestato da collettivi e studenti. La tensione era salita fino all’intervento della polizia, con un 15enne denunciato per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

In quell’occasione, i militanti di Gioventù Nazionale avevano accusato i collettivi di aver reagito con violenza, mentre gli studenti avevano denunciato «manganellate e cariche» da parte delle forze dell’ordine. Il liceo Einstein era stato poi occupato in segno di protesta.

Gli episodi del Campus Einaudi e del liceo Einstein sembrano confermare una tendenza che negli ultimi mesi si è fatta sempre più evidente: le scuole e le università torinesi sono diventate luoghi di scontro ideologico. Gli atenei, da spazi di confronto, si trasformano in arene dove ogni iniziativa — anche un volantinaggio informativo — rischia di sfociare in una disputa politica.

L’Università di Torino ha ribadito la necessità di mantenere un clima di rispetto reciproco. La Questura ha aperto un fascicolo per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e individuare eventuali responsabilità. L’ateneo, intanto, valuta se adottare provvedimenti disciplinari interni nei confronti degli studenti coinvolti.

Il progetto “Piemove”, al centro della contesa, è stato finanziato dalla Regione Piemonte per promuovere la mobilità sostenibile e ridurre i costi per gli studenti universitari. L’abbonamento gratuito ai trasporti locali nei sette capoluoghi è una misura che, nelle intenzioni della Giunta Cirio, «rappresenta un investimento sul diritto allo studio».

Quello che doveva essere un semplice incontro informativo si è trasformato nell’ennesimo capitolo di una stagione politica sempre più tesa tra i giovani. E se la Regione si schiera apertamente con il Fuan, nel mondo accademico cresce la preoccupazione per un clima che rischia di riportare dentro le aule lo scontro ideologico che l’università dovrebbe invece superare.

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