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Cronaca
06 Novembre 2025 - 15:16
Chivasso, tragedia in via Tellini: si cercano testimoni dopo la morte di Graziella Ojan
La tragedia di via Tellini, a Chivasso, non è chiusa. Dopo lo shock e il dolore per la morte di Graziella Ojan, 79 anni, investita e uccisa lunedì 3 novembre dalla nipote mentre quest’ultima era alla guida della propria auto, la Polizia Locale ha diffuso un appello pubblico: si cercano testimoni che possano aiutare a chiarire cosa sia accaduto in quei minuti drammatici.
L’incidente è avvenuto poco prima delle 8 del mattino, in una zona residenziale tranquilla, a pochi metri dall’abitazione della vittima. Secondo le prime ricostruzioni, la nipote, una giovane donna di 24 anni residente a Volpiano, stava effettuando una manovra in retromarcia con la sua Fiat Punto, probabilmente per uscire dal cortile o spostare l’auto parcheggiata. In quell’istante, la nonna si trovava dietro il veicolo. Un errore, un momento di distrazione, e la tragedia si è consumata in pochi secondi.
La donna è stata travolta e schiacciata contro un’altra macchina parcheggiata. I soccorsi del 118 sono arrivati in pochi minuti, ma per Graziella Ojan non c’è stato nulla da fare: è morta sul colpo. La nipote, sotto shock, è stata soccorsa dai sanitari e accompagnata per accertamenti all’ospedale di Chivasso, dove le è stato fornito anche supporto psicologico.
Dopo le prime verifiche sul posto, gli agenti della Polizia Locale di Chivasso hanno avviato un’indagine per ricostruire con precisione la dinamica. È stata informata la Procura di Ivrea, che ha disposto il sequestro dei veicoli e incaricato gli investigatori di raccogliere tutte le testimonianze disponibili. L’obiettivo è comprendere se la vittima fosse in movimento, se avesse attraversato la carreggiata o se si trovasse ferma in un punto cieco, e in quali condizioni di visibilità si trovasse l’automobilista al momento dell’incidente.
Ed è proprio per questo che la Polizia Locale, da ieri, ha affisso un cartello in via Tellini, nel punto esatto in cui è avvenuto l’impatto. Sul foglio, scritto in stampatello e ben visibile ai passanti, si legge l’appello:
“Chiunque avesse informazioni o abbia assistito all’incidente avvenuto il 3 novembre 2025 in via Tellini è invitato a contattare gli Uffici di Polizia Municipale di Chivasso e chiedere degli operatori Fenu e Bonatelli.”
L’invito è rivolto a chiunque possa fornire elementi utili, anche minimi: chi ha visto l’auto manovrare, chi ha sentito il rumore dell’impatto, chi si trovava nelle vicinanze o ha notato qualcosa di insolito. In una strada abitualmente frequentata da residenti e pendolari, gli agenti sperano che qualcuno possa aver assistito a una parte della scena.
Il comandante della Polizia Locale, pur mantenendo il massimo riserbo, ha spiegato che l’obiettivo non è solo definire la sequenza dei fatti, ma anche accertare la distanza e la visibilità effettiva tra il punto in cui si trovava la vittima e il retro del veicolo. Anche pochi secondi di differenza o un angolo cieco possono cambiare il quadro.
Nel frattempo, a Chivasso, resta la commozione. Via Tellini è una strada stretta e silenziosa, con abitazioni basse e cortili interni. In tanti conoscevano Graziella Ojan, descritta come una donna gentile e riservata, che viveva con discrezione e manteneva un legame stretto con la nipote. Un rapporto quotidiano, fatto di piccole abitudini, finito nel modo più impensabile.
«È una tragedia che ha distrutto due vite», commentano i vicini. «La ragazza era molto legata alla nonna, l’ha vista morire davanti ai suoi occhi. Non ci sono parole per quello che è successo».
Nei prossimi giorni la Procura valuterà gli atti raccolti dagli agenti e deciderà se disporre ulteriori perizie tecniche. La giovane automobilista, per ora, non risulta indagata: l’ipotesi principale resta quella di un tragico incidente domestico.
Intanto la Polizia Locale rinnova il proprio appello: “Chiunque abbia visto qualcosa, anche solo pochi istanti prima o dopo l’impatto, si presenti ai nostri uffici. Ogni dettaglio può essere utile.”
L’invito è semplice ma decisivo: ricostruire la verità di quei pochi secondi che hanno cambiato per sempre la vita di due famiglie.
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