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Cronaca

Individuato il vandalo della Chiesa di Loreto a Montanaro: ecco di chi si tratta

I Carabinieri hanno identificato l’autore dell’atto vandalico che aveva indignato la comunità. Il caso è ora al Tribunale dei Minori di Torino

Vandalo individuato

Vandalo individuato per l’imbrattamento della Chiesa di Loreto: a Montanaro il responsabile è un minorenne del paese

A Montanaro la ferita lasciata sul muro della Chiesa di Loreto comincia a rimarginarsi, almeno simbolicamente. Dopo giorni di sconcerto e indignazione, il Comune ha annunciato che l’autore dell’atto vandalico è stato individuato e denunciato. Si tratta di un minorenne residente nel paese, rintracciato grazie al lavoro meticoloso e tempestivo dei Carabinieri della Stazione di Montanaro, che hanno ricostruito la dinamica e seguito ogni indizio fino all’identificazione del giovane. Il fascicolo è stato trasmesso al Tribunale dei Minori di Torino, che deciderà le misure da adottare.

La notizia è arrivata con un aggiornamento ufficiale dell’Amministrazione comunale: «L’Amministrazione Comunale è lieta di informare la cittadinanza che, grazie al cruciale e tempestivo lavoro svolto dai Carabinieri della Stazione di Montanaro, è stato individuato e identificato l'autore del danno. Un sentito e doveroso ringraziamento va a tutte le Forze dell'Ordine del nostro territorio per la professionalità e l'impegno costante dimostrati».

Un epilogo che restituisce, almeno in parte, giustizia a una comunità profondamente turbata da un gesto che, pochi giorni fa, aveva suscitato sgomento e rabbia. Le scritte comparse sui muri della chiesa erano state definite dal sindaco «un atto di profondo disprezzo verso la nostra cultura e la nostra fede», parole che avevano colto il senso collettivo di offesa e smarrimento.

Il fatto era avvenuto nottetempo: pareti imbrattate, simboli e frasi prive di senso, tracciate su uno dei luoghi più cari ai montanaresi. Un gesto che, come aveva ricordato il sindaco Careri, non è una “ragazzata”, ma un segnale di inciviltà e degrado morale. «Distruggere o deturpare un luogo sacro è un atto di violenza non solo contro la struttura fisica, ma contro i valori che rappresenta», aveva dichiarato.

Il riconoscimento del colpevole non cancella la ferita, ma segna un passaggio importante: quello della responsabilità. Perché la Chiesa di Loreto non è solo un edificio religioso, è un simbolo di identità collettiva, un punto di riferimento spirituale e culturale per l’intera comunità. La violazione di un luogo sacro non è soltanto un reato, ma un attacco alla memoria condivisa.

Secondo quanto emerso, i Carabinieri avrebbero incrociato testimonianze e riscontri diretti, riuscendo in breve tempo a risalire al giovane. Il minore, denunciato a piede libero, potrebbe ora essere chiamato a rispondere di danneggiamento aggravato. Le autorità valuteranno anche un eventuale percorso di rieducazione o lavori socialmente utili, secondo la prassi prevista per i minori.

Il sindaco ha espresso soddisfazione per la rapidità delle indagini e per la professionalità delle forze dell’ordine, ma ha anche ribadito l’importanza di una riflessione collettiva: «È un episodio che deve farci pensare. Non basta condannare, bisogna capire da dove nasce tanta superficialità. Serve una risposta culturale, serve educare al rispetto, perché questi gesti non si ripetano più».

Le pareti intanto sono state ripulite, cancellando le scritte ma non la lezione che questo episodio ha lasciato. A Montanaro si respira un misto di sollievo e amarezza: la soddisfazione per l’efficienza investigativa si accompagna alla consapevolezza che il gesto sia stato compiuto da un ragazzo del paese, segno di un malessere che richiede più ascolto e attenzione.

Il caso della Chiesa di Loreto, al di là del singolo autore, rimane un campanello d’allarme per una comunità che non intende abituarsi al degrado. Perché un muro imbrattato si può restaurare, ma il rispetto perduto va ricostruito giorno per giorno, insieme.

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