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Cronaca

Sventato furto alle poste di lungo Dora Firenze a Torino, allarme in mattinata

In pochi secondi è entrato in azione il nebbiogeno. Poste Italiane: «Tecnologia e vigilanza riducono del 55% i reati negli uffici»

Sventato furto alle poste di lungo Dora Firenze a Torino, allarme in mattinata

Sventato furto alle poste di lungo Dora Firenze a Torino, allarme in mattinata (immagine di repertorio)

Un tentativo di furto all’alba di domenica 2 novembre si è concluso nel giro di pochi secondi, grazie all’efficienza dei sistemi di sicurezza di Poste Italiane. L’episodio è avvenuto all’interno dell’ufficio postale di Lungodora Firenze 71/A, nel quartiere Aurora di Torino, dove un uomo ha sfondato una vetrata per introdursi nei locali.

L’allarme è scattato alle 6:07 del mattino: i sensori volumetrici hanno segnalato un movimento sospetto e, in tempo reale, la Situation Room di Genova – la sala di controllo attiva 24 ore su 24 per il Nord Italia – ha avviato le procedure di verifica. Dalle telecamere non risultava alcuna anomalia immediata, ma l’analisi dei filmati precedenti ha rivelato la presenza di un individuo all’interno della filiale.

A quel punto, secondo i protocolli di sicurezza, è stato attivato il nebbiogeno, insieme alla sirena d’allarme e a un messaggio vocale di avvertimento. In pochi istanti i locali si sono saturati di fumo artificiale, rendendo impossibile la visibilità all’interno. L’uomo, colto di sorpresa e disorientato, è fuggito senza riuscire a portare via nulla.

Nelle ore successive la filiale è rimasta presidiata da una vigilanza privata fino all’arrivo dei responsabili e delle forze dell’ordine, che hanno eseguito un sopralluogo per valutare i danni e verificare che non ci fossero state altre intrusioni.

L’episodio, spiegano fonti aziendali, rientra in un trend positivo che vede Poste Italiane in prima linea nella prevenzione dei reati predatori. Nel corso dell’ultimo anno, secondo i dati diffusi dall’azienda, il 55% delle rapine e dei furti tentati negli uffici postali italiani è stato sventato. Un risultato reso possibile da investimenti costanti in tecnologia e sicurezza, con un sistema che oggi conta 1.677 telecamere attive solo nella provincia di Torino.

Oltre ai sensori volumetrici e al controllo in tempo reale da remoto, gli uffici postali torinesi dispongono di casseforti ad apertura temporizzata, di sportelli “Roller Cash” – collegati a sistemi elettronici che impediscono l’apertura dei cassetti finché l’operazione non è conclusa – e di dispositivi anti-effrazione per gli sportelli ATM, come la cosiddetta “Ghigliottina”, una paratia mobile blindata che impedisce l’introduzione di esplosivi.

Questi accorgimenti, uniti alla collaborazione con le forze dell’ordine, hanno contribuito a ridurre drasticamente i furti negli uffici postali, soprattutto nelle aree urbane più esposte. Gli impianti di videosorveglianza a circuito chiuso, grazie a un software di analisi predittiva, permettono inoltre di riconoscere in tempo reale comportamenti sospetti e di allertare immediatamente le pattuglie.

A Torino e in provincia, 420 filiali sono già dotate di sistemi di protezione del contante e di vigilanza armata, in un piano di sicurezza che Poste Italiane considera una priorità assoluta. L’obiettivo, fanno sapere dall’azienda, è duplice: proteggere i beni aziendali e garantire la sicurezza dei cittadini e dei dipendenti, spesso esposti a situazioni di rischio durante l’orario di apertura.

L’episodio di Lungodora Firenze è quindi emblematico del funzionamento di una rete di controllo che unisce tecnologia, prevenzione e tempestività operativa. In pochi minuti, una potenziale rapina si è trasformata in un fallimento per il ladro, grazie a una macchina di sicurezza che ha agito in modo coordinato e silenzioso.

Immagine di repertorio

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