Cerca

Cronaca

Esplode una palazzina nel Cuneese, sei indagati per la morte del 57enne disabile

Omicidio colposo, incendio e disastro tra le ipotesi della procura. Ferite tre donne nel crollo dello stabile

Esplode una palazzina nel Cuneese, sei indagati per la morte del 57enne disabile

Esplode una palazzina nel Cuneese, sei indagati per la morte del 57enne disabile (immagine di repertorio)

Ci sono sei indagati nell’inchiesta sull’esplosione che lo scorso febbraio devastò una palazzina di via Roma a Martiniana Po, nel Cuneese, provocando la morte di Fabrizio Aimo Boot, 57 anni, disabile, che viveva nello stabile. L’uomo morì a causa delle gravi ustioni riportate nell’incendio scoppiato dopo la deflagrazione.

Il crollo parziale dell’edificio, causato da una fuga di gas, ferì anche tre donne che si trovavano all’interno o nelle immediate vicinanze del palazzo al momento dell’esplosione. Le indagini, coordinate dalla Procura di Cuneo, hanno portato all’iscrizione nel registro degli indagati di sei persone, alle quali vengono contestati, a vario titolo, i reati di omicidio colposo, incendio colposo, disastro colposo e lesioni personali.

Tra gli indagati figura la rappresentante legale della società Sorim di Rifreddo, proprietaria dell’immobile, alla quale viene contestato di aver concesso in locazione gli appartamenti senza verificare la sicurezza dell’impianto del gas. L’inchiesta ha inoltre individuato responsabilità potenziali nella filiera dei lavori e dei rifornimenti: sono indagati l’amministratore delegato e il presidente dell’azienda che riforniva il serbatoio interrato del gpl, i due idraulici che installarono la caldaia a condensazione e il tecnico che realizzò le derivazioni verso la cucina del primo piano.

Secondo quanto emerso dalle prime analisi tecniche, la fuga di gas si sarebbe originata da un punto dell’impianto collegato al serbatoio di gpl, per poi saturare gli ambienti fino a provocare la potente esplosione che distrusse parte dello stabile, riducendo in macerie il piano terra e i piani superiori.

Le verifiche condotte dai vigili del fuoco e dagli esperti nominati dalla procura avevano da subito evidenziato anomalie nell’impianto e nei sistemi di tenuta, spingendo gli inquirenti ad approfondire le responsabilità legate alle manutenzioni e alle verifiche di sicurezza. Gli accertamenti ora sono stati completati e la procura ha notificato gli avvisi di conclusione delle indagini, preludio alla possibile richiesta di rinvio a giudizio.

La tragedia di Martiniana Po aveva scosso l’intera comunità. Il 57enne, rimasto intrappolato tra le fiamme, era stato soccorso in condizioni gravissime e trasportato d’urgenza al centro grandi ustionati, dove era morto poco dopo.

Le prossime settimane saranno decisive per la chiusura del fascicolo. Il procedimento mira a chiarire se la catena di omissioni e negligenze abbia avuto un ruolo diretto nel disastro che costò la vita all’uomo e mise in pericolo i residenti della palazzina.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori