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13 Ottobre 2025 - 10:52
Lupi in Valchiusella, greggi sbranate e allarme tra gli allevatori
La Valchiusella torna a fare i conti con i lupi. Nelle ultime notti, nella zona di Val di Chy, a ridosso del lago di Alice Superiore, un branco ha colpito più volte gli allevamenti locali, sbranando sei pecore e lasciando a terra carcasse dilaniate a pochi metri dalle stalle mobili. Gli attacchi, ravvicinati e silenziosi, hanno gettato nello sconforto gli allevatori della zona, già provati da anni di convivenza difficile con i predatori tornati stabilmente sulle montagne piemontesi.
Secondo le prime ricostruzioni, il branco sarebbe composto da circa dieci esemplari, forse gli stessi avvistati nei giorni scorsi tra il lago di Meugliano e il rifugio Chiaromonte, al confine tra Traversella e Quincinetto. Escursionisti e residenti avevano segnalato più volte la presenza di lupi lungo i sentieri e nei pressi dei pascoli, ma fino a questa settimana gli avvistamenti non erano stati accompagnati da episodi di predazione.
Gli attacchi si sono invece concentrati in poche ore, con modalità che fanno pensare a una caccia coordinata. Gli animali, secondo i rilievi del servizio di vigilanza faunistica, avrebbero agito durante la notte, approfittando della vicinanza delle greggi alle zone boschive. Le tracce rinvenute attorno alle stalle mobili confermano la presenza di più individui, con impronte di diversa taglia, compatibili anche con una cucciolata in crescita.
Sul posto sono intervenuti i forestali e i guardiaparco dell’area metropolitana, che stanno monitorando il branco e raccogliendo campioni biologici per analisi genetiche. L’obiettivo è stabilire con certezza se si tratti dello stesso gruppo segnalato nei mesi scorsi nel versante di Meugliano, dove un piccolo nucleo di lupi era stato ripreso da alcune fototrappole installate a scopo di studio.
La convivenza tra allevatori e predatori resta però tesa. Gli attacchi si inseriscono in una stagione già complicata per la pastorizia d’alta quota, tra difficoltà logistiche e costi crescenti per la messa in sicurezza dei greggi. Nonostante la disponibilità di recinzioni elettrificate e cani da guardiania forniti attraverso i progetti regionali di prevenzione, molti allevatori lamentano la difficoltà di proteggere le mandrie nei pascoli più estesi o isolati.
In Valchiusella, la presenza del lupo non è una novità. Negli ultimi anni sono stati documentati almeno tre nuclei stabili lungo la dorsale tra Lessolo, Traversella e Val di Chy, collegati con quelli della Valle Orco e della Valle Soana. Si tratta di una delle aree di espansione più attive del popolamento appenninico-alpino, un fenomeno che ha riportato il grande predatore su tutto l’arco piemontese, fino alle porte della pianura.
Gli esperti del progetto Life WolfAlps EU, che monitora la specie su scala alpina, ricordano che la presenza del lupo rappresenta un segnale di equilibrio ecologico, ma richiede strategie di gestione condivise e un sostegno concreto agli allevatori. In Piemonte, la Regione ha previsto fondi specifici per indennizzare le perdite e per migliorare le strutture di difesa, ma la burocrazia e la lentezza dei rimborsi restano una delle principali cause di malcontento.
Intanto, in Val di Chy, la paura è tornata a serpeggiare. Gli allevatori hanno chiesto una maggiore presenza di pattuglie e un monitoraggio costante delle aree di pascolo. Il timore è che il branco, spinto dalla fame e dall’adattamento alle zone abitate, possa avvicinarsi sempre di più ai centri rurali.
Gli esperti, tuttavia, invitano alla cautela: i lupi non rappresentano un pericolo diretto per l’uomo, ma la loro presenza ravvicinata alle attività umane richiede un equilibrio delicato tra tutela e sicurezza. E in Valchiusella, dove la natura è ancora selvaggia ma le ferite della pastorizia sono profonde, questo equilibrio sembra oggi più fragile che mai.
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