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Cronaca
10 Ottobre 2025 - 10:03
Torino, ancora un incidente per la Cooperativa Arcobaleno: compattatore ribaltato in via Bologna
Un compattatore dei rifiuti si è ribaltato ieri mattina in via Bologna, durante il servizio di raccolta della Cooperativa Arcobaleno. Nessun ferito, ma l’incidente ha riacceso le polemiche sulla sicurezza nei servizi ambientali torinesi e, soprattutto, sulle condizioni di lavoro degli operatori. L’episodio, infatti, non è isolato. Da mesi si moltiplicano gli incidenti che coinvolgono i mezzi della cooperativa: a febbraio un altro compattatore si era ribaltato in una rotonda, poco dopo un secondo aveva preso fuoco, e solo a inizio settembre uno scontro tra un camion Arcobaleno e uno scooter aveva mandato un giovane al CTO.
Una sequenza che il sindacato USB definisce “un campanello d’allarme ignorato”. Da tempo, infatti, i rappresentanti dei lavoratori denunciano carenti condizioni di sicurezza, mezzi vecchi e mal manutenuti, turni estenuanti e mancanza di controlli sull’idoneità psicofisica degli autisti. Le segnalazioni, inviate anche all’Ispettorato del Lavoro, non avrebbero prodotto, secondo USB, alcun intervento concreto. In una nota, l’organizzazione sindacale parla senza mezzi termini di una situazione “fuori controllo”, ricordando che gli operatori sono spesso costretti a iniziare il turno prima dell’orario ufficiale per riuscire a completare i carichi di lavoro imposti.
Dietro al ribaltamento di via Bologna, dunque, non ci sarebbe solo la fatalità, ma un sistema logorato da ritmi insostenibili e da una manutenzione insufficiente dei veicoli. Le fotografie del mezzo adagiato di lato, circondato da pattuglie e curiosi, sono diventate l’emblema di una tensione che cresce di settimana in settimana. “È solo questione di tempo prima che accada qualcosa di irreparabile”, avverte USB, che da mesi chiede un piano straordinario di controlli sulla flotta della cooperativa e la verifica dei protocolli di sicurezza interni.
La Cooperativa Arcobaleno, che da anni opera nel settore ambientale torinese con commesse pubbliche e private, gestisce la raccolta differenziata in diverse aree della città. Secondo i lavoratori, il progressivo aumento dei carichi di lavoro e la riduzione del personale avrebbero peggiorato le condizioni operative, aumentando i rischi non solo per gli addetti ma anche per i cittadini. La mancanza di una risposta istituzionale, denunciano, rischia di alimentare un clima di rassegnazione e paura.
Il sindacato, in un comunicato diffuso dopo l’incidente, ha usato toni durissimi: “Quante altre volte dovremo rischiare la vita prima che qualcuno intervenga? Dobbiamo forse aspettare che ci scappi il morto perché si decida di agire?”. È un grido che suona come un atto d’accusa diretto non solo alla cooperativa, ma anche agli enti preposti ai controlli.
Intanto, la viabilità in via Bologna è rimasta interrotta per alcune ore, con la rimozione del mezzo affidata ai vigili del fuoco e alla polizia locale. Nessuna persona è rimasta coinvolta, ma l’incidente lascia aperta una domanda che pesa come un presagio: quanto manca davvero alla tragedia annunciata?
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