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Cronaca
09 Ottobre 2025 - 12:25
Lago Maggiore, sequestrati 17 pappagalli protetti e multa da 30mila euro. Scoperto giardino zoologico abusivo (foto: la scoperta)
Un giardino zoologico abusivo è stato scoperto all’interno del Giardino Botanico e Palazzo delle Terre Borromeo dell’Isola Madre, nel comune di Stresa, durante un’ispezione condotta dai Carabinieri del Nucleo CITES di Torino. L’operazione, coordinata con il supporto del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dell’Arma, ha portato al sequestro di 17 pappagalli appartenenti a specie protette e all’elevazione di una sanzione amministrativa di 30mila euro nei confronti della società che gestisce la struttura.
Secondo quanto accertato dai militari, gli animali erano esposti al pubblico senza la necessaria licenza ministeriale, condizione indispensabile per l’apertura e la gestione di un giardino zoologico. Le verifiche hanno inoltre rivelato che diversi esemplari risultavano privi di documenti di provenienza legale e senza marcatura identificativa, come previsto dalla normativa CITES.
Tra le specie sequestrate figurano un kakariki (Cyanoramphus novaezelandiae), otto conuri dalle guance verdi (Pyrrhura molinae), due inseparabili mascherati (Agapornis personata), quattro roselle comuni (Platycercus eximius) e due pappagalli monaci (Myioppisitta monachus).
L’indagine, avviata dopo alcune segnalazioni, ha portato alla denuncia del direttore operativo della società alla Procura della Repubblica di Verbania. Gli animali, sottoposti a sequestro, sono stati affidati in custodia giudiziaria alla stessa struttura, in attesa delle determinazioni dell’Autorità giudiziaria.
Il procedimento è tuttora nella fase preliminare e la responsabilità degli indagati dovrà essere accertata nel corso del processo.
L’operazione dei Carabinieri rientra nella più ampia attività di contrasto al traffico illegale di fauna protetta, un fenomeno che genera profitti milionari e rappresenta una delle principali minacce alla biodiversità mondiale. La CITES, Convenzione di Washington del 1973 recepita in Italia con la Legge 150/1992, tutela oltre 40mila specie animali e vegetali minacciate di estinzione, regolando il commercio e la detenzione di esemplari, parti e derivati.
La violazione delle norme sulla detenzione e l’esposizione di animali appartenenti a specie protette comporta sanzioni severe, sia di natura amministrativa sia penale. I Carabinieri del Nucleo CITES ricordano che chiunque detenga o esponga esemplari senza la documentazione che ne attesti l’origine legale può incorrere in sanzioni fino a decine di migliaia di euro e nel sequestro degli animali.
L’intervento a Stresa rappresenta l’ennesimo caso di irregolarità riscontrate in strutture turistiche e naturalistiche, dove l’attrattiva esotica degli animali rischia di trasformarsi in un business fuori dalle regole. Un fenomeno che, sottolineano i militari, richiede una maggiore sensibilità da parte dei gestori e dei visitatori, affinché la tutela della natura non resti solo un principio, ma diventi una pratica concreta e condivisa.
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