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Cronaca

Omicidio di Norma Megardi, disposta la perizia psichiatrica sull’imputato Luca Orlandi

Il 25enne dell'Alessandrino, già condannato a 30 anni in primo grado, sarà valutato da uno psichiatra. Respinte le altre richieste della difesa

Omicidio di Norma Megardi, disposta la perizia psichiatrica sull’imputato Luca Orlandi

Omicidio di Norma Megardi, disposta la perizia psichiatrica sull’imputato Luca Orlandi (immagine di repertorio)

La Corte d’Assise d’Appello di Torino ha disposto una perizia psichiatrica su Luca Orlandi, il giovane di 25 anni, originario di Sale (Alessandria), già condannato a trent’anni di carcere per l’omicidio dell’ex insegnante di inglese Norma Megardi. La decisione è arrivata durante l’udienza dell’8 ottobre, dopo che la difesa dell’imputato aveva chiesto ai giudici una nuova valutazione sulle sue condizioni mentali al momento del delitto.

L’incarico sarà affidato il 15 ottobre allo specialista Roberto Keller, nominato consulente tecnico dal collegio giudicante. La Corte, pur accogliendo la richiesta di accertamento psichiatrico, ha ritenuto non necessarie le altre istanze avanzate dai legali di Orlandi.

La perizia dovrà stabilire se, al momento dei fatti, il giovane fosse in grado di intendere e di volere e, di conseguenza, se la pena inflitta in primo grado debba essere confermata o riformulata. Un passaggio cruciale, che potrebbe influire sull’intero impianto della sentenza pronunciata nel 2024 dal Tribunale di Alessandria, che aveva giudicato Orlandi colpevole di omicidio volontario aggravato.

Tribunale di Torino

L’omicidio di Norma Megardi

L’omicidio di Norma Megardi, 74 anni, ex insegnante di inglese molto conosciuta a Sale, risale al 19 ottobre 2023. La donna era scomparsa improvvisamente da casa e, dopo ore di ricerche, il suo corpo era stato ritrovato senza vita in una zona di campagna isolata tra Sale e Guazzora, nel basso Alessandrino.

Secondo le indagini dei Carabinieri del Nucleo Investigativo di Alessandria, a ucciderla era stato Luca Orlandi, un giovane del posto che la conosceva bene. I due avevano intrecciato una relazione di amicizia e di fiducia, ma, secondo l’accusa, il ragazzo avrebbe agito con estrema violenza, colpendo la donna e poi abbandonando il corpo in un fosso.

Gli inquirenti avevano ricostruito la dinamica attraverso le tracce biologiche rinvenute sul luogo del delitto, le testimonianze e i filmati delle telecamere di videosorveglianza che avevano ripreso l’auto dell’imputato nei pressi della zona del ritrovamento. Arrestato pochi giorni dopo, Orlandi aveva fornito versioni contraddittorie dei fatti, sostenendo prima di non ricordare nulla e poi di aver agito in uno stato di “confusione mentale”.

Nel processo di primo grado, celebrato ad Alessandria, il giovane era stato riconosciuto capace di intendere e di volere e condannato a 30 anni di reclusione, pena ridotta rispetto all’ergastolo grazie al rito abbreviato.

La richiesta di perizia psichiatrica presentata in appello punta ora a riaprire la discussione su questo punto: se emergessero elementi di infermità o vizio parziale di mente, la condanna potrebbe essere ridotta o trasformata in una misura di sicurezza.

La figura di Norma Megardi, donna riservata e stimata da generazioni di studenti, resta al centro del dolore di una comunità ancora scossa. A Sale, dove viveva e dove insegnava inglese da decenni, molti la ricordano per la sua disponibilità, la passione per la cultura e l’impegno civile.

Con la nuova udienza del 15 ottobre, il processo entra in una fase decisiva: la perizia psichiatrica di Roberto Keller potrebbe segnare un passaggio determinante per il futuro giudiziario di Luca Orlandi, ma anche per la ricerca di una verità definitiva su una vicenda che ha sconvolto il basso Alessandrino e tutta la provincia.

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