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Cronaca
07 Ottobre 2025 - 13:05
Luisa Asteggiano, l’autopsia esclude la morte violenta per la piemontese 45enne. Resta il mistero sulle cause del decesso
Il dramma di Luisa Asteggiano, la 45enne originaria di Bra (Cuneo) trovata senza vita domenica mattina nel suo appartamento di Es Pujols, a Formentera, ha assunto nelle ultime ore contorni diversi da quelli ipotizzati inizialmente. L’autopsia effettuata sul corpo della donna ha escluso la morte violenta, smentendo l’ipotesi di un omicidio di genere.
Lo ha confermato in una nota ufficiale la Guardia Civil delle Baleari, spiegando che “la morte non è avvenuta per un evento violento, escludendo pertanto un fatto di violenza di genere”. Gli investigatori spagnoli attendono ora i risultati delle analisi tossicologiche e di laboratorio per chiarire le cause esatte del decesso, che restano al momento non accertate.
La notizia ha ribaltato l’impianto delle prime ricostruzioni, che parlavano di ferite da taglio e segni di colluttazione. Secondo quanto trapelato dalla stampa locale, i primi rilievi del medico legale non hanno invece riscontrato lesioni compatibili con un’aggressione. Gli inquirenti non escludono che il decesso possa essere legato a cause naturali o accidentali, ma invitano alla prudenza: l’inchiesta resta aperta e sarà la magistratura spagnola a fornire un quadro definitivo.
Luisa Asteggiano
Il compagno della donna, Ivan Sauna, 51 anni, originario di Busto Arsizio (Varese), era stato fermato e interrogato nella giornata di domenica, poche ore dopo il ritrovamento del corpo. Sauna comparirà davanti al giudice del tribunale di Ibiza per la convalida del fermo, ma al momento non risulta formalmente accusato di omicidio. La sua posizione, spiegano gli inquirenti, “è al vaglio dell’autorità giudiziaria”, in attesa degli ulteriori riscontri medico-legali.
Asteggiano e Sauna vivevano entrambi da anni sull’isola. Lei lavorava in un locale molto frequentato della movida di Formentera, mentre lui aveva gestito in passato un’agenzia di vacanze e affitti turistici. I due condividevano un appartamento nel complesso residenziale Mirada, lungo l’Avenida Miramar, dove si è consumata la tragedia.
Secondo le prime testimonianze raccolte tra i vicini, nella notte tra sabato e domenica sarebbero state udite urla provenire dall’abitazione. Quando i soccorsi sono arrivati, intorno alle otto del mattino, non c’era più nulla da fare. Ma la ricostruzione, inizialmente letta come l’ennesimo episodio di violenza domestica, si è ora fatta più incerta. La stessa Guardia Civil ha voluto “sgombrare il campo da ipotesi infondate”, sottolineando che “nessun elemento medico-legale supporta la tesi di un’aggressione”.
Luisa Asteggiano viveva a Formentera da oltre dieci anni. Aveva un figlio quindicenne, nato da una precedente relazione, che in questi giorni si trova in Italia con il padre. Chi la conosceva la descrive come una donna solare, appassionata del suo lavoro e molto legata alla famiglia. A Bra, la sua città natale, la notizia della morte ha scosso profondamente la comunità.
Il sindaco di Bra, Gianni Fogliato, ha espresso “cordoglio e vicinanza ai familiari di Luisa in questo momento di dolore”, ricordandola come una donna “sempre sorridente, generosa, amata da chi la conosceva”. Il Consolato Generale d’Italia a Barcellona ha già preso contatti con i parenti — la sorella, il fratello e l’ex marito, padre del ragazzo — per garantire assistenza consolare e coordinare il rientro della salma.
Sull’isola, la vicenda aveva inizialmente suscitato forte indignazione: la presidente delle Baleari, Marga Prohens, aveva parlato di “presunto omicidio machista”, condannando la violenza sulle donne. Ora, alla luce dei risultati dell’autopsia, le autorità locali mantengono un profilo più prudente, in attesa di ulteriori elementi.
L’episodio riporta comunque alla ribalta il tema del precarissimo equilibrio delle relazioni personali e delle difficoltà vissute da molte donne che, come Luisa, lasciano l’Italia per costruirsi una nuova vita all’estero. La sua storia, a prescindere dall’esito dell’indagine, resta segnata da un epilogo improvviso e ancora senza risposte certe.
Nella città di Bra, dove molti la ricordano per aver gestito insieme alla sorella un bar del centro, si parla già di una fiaccolata in sua memoria, in attesa che la verità emerga con chiarezza. Perché, anche quando la violenza viene esclusa, la tragedia di una vita spezzata lontano da casa lascia sempre domande che nessuna perizia potrà mai sciogliere.
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