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Cronaca

Operazione “Termine”: smantellato maxi traffico internazionale di droga con 71 indagati in nove province

Blitz dei Carabinieri di Cagliari coordinato dalla DDA, sequestri e perquisizioni da Roma a Biella: in campo 400 militari, elicotteri e unità cinofile

Operazione “Termine”

Operazione “Termine”: smantellato maxi traffico internazionale di droga con 71 indagati in nove province

Un’operazione di vasta portata ha colpito all’alba un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico internazionale, attiva in diverse regioni italiane. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari, ha portato i Carabinieri del Comando provinciale del capoluogo sardo a eseguire 71 provvedimenti giudiziari nei confronti di altrettante persone, ritenute coinvolte a vario titolo in un’articolata rete di traffico e distribuzione di sostanze stupefacenti.

L’operazione, battezzata “Termine”, rappresenta uno dei colpi più duri inferti negli ultimi anni al mercato della droga in Sardegna e sul territorio nazionale. Gli indagati devono rispondere di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, detenzione e cessione di droga in concorso e porto e detenzione abusiva di armi da fuoco.

Fin dalle prime ore del mattino, un imponente dispositivo composto da oltre 400 Carabinieri ha dato il via a decine di perquisizioni e arresti nelle province di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari, Roma, Pisa, Biella, Vicenza e Macerata, con il supporto dei reparti territoriali e di unità specializzate: lo Squadrone Eliportato “Cacciatori Sardegna”, i Nuclei Cinofili e l’11° Nucleo Elicotteri di Cagliari.

Secondo quanto trapela dagli ambienti investigativi, l’organizzazione avrebbe gestito un articolato sistema di approvvigionamento e distribuzione di stupefacenti provenienti dall’estero, in particolare cocaina e hashish, con basi logistiche sparse tra la Sardegna e il continente. Le indagini, avviate oltre un anno fa, avrebbero permesso di ricostruire i canali di comunicazione, le rotte di approvvigionamento e le modalità di riciclaggio del denaro, tracciando i movimenti del gruppo fino a contatti internazionali.

La rete, secondo gli inquirenti, operava con una struttura gerarchica e ben definita, composta da capi zona e intermediari incaricati di coordinare i passaggi della merce. La droga sarebbe arrivata in Sardegna attraverso spedizioni mascherate e trasporti via mare, per poi essere smistata nelle principali città isolane e, da lì, distribuita in altre regioni.

L’operazione “Termine” ha messo in luce anche la presenza di armi da fuoco all’interno dell’organizzazione, un elemento che lascia intendere la pericolosità del gruppo e la sua capacità di difendere il controllo del territorio. I carabinieri hanno infatti sequestrato pistole, munizioni e materiale utile alle indagini, insieme a somme di denaro e documentazione ritenuta rilevante per ricostruire la catena del traffico.

Particolarmente significativo il coinvolgimento della Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari, che ha coordinato ogni fase dell’operazione, segno della complessità e della portata del fenomeno criminale. Il nome in codice “Termine” richiama, secondo fonti vicine all’indagine, l’intento di “porre fine” a un sistema di spaccio che da tempo gravava su alcune zone della Sardegna e del centro-nord Italia.

La Procura della Repubblica di Cagliari ha annunciato che i dettagli dell’inchiesta verranno illustrati in una conferenza stampa fissata per le ore 11, durante la quale saranno presentati i risultati complessivi del blitz, gli arresti effettuati e i sequestri operati nel corso delle perquisizioni.

Per ora si sa che il gruppo aveva ramificazioni consolidate nel territorio, con ruoli precisi: dai fornitori esteri ai referenti locali incaricati della distribuzione, fino ai piccoli pusher. Un’organizzazione capace di muovere ingenti quantitativi di stupefacente e di immettere sul mercato milioni di euro di droga, sfruttando una rete logistica diffusa e relazioni interregionali.

Il comandante provinciale dell’Arma di Cagliari ha sottolineato, in un primo commento informale, la complessità delle indagini, che hanno richiesto l’impiego di strumenti investigativi tecnologici, pedinamenti, intercettazioni e un lavoro di analisi minuzioso per incastrare ogni tessera del mosaico criminale.

L’operazione si inserisce in un quadro più ampio di contrasto al narcotraffico in Sardegna, dove negli ultimi mesi sono stati condotti diversi interventi su scala regionale, con sequestri record di cocaina e hashish. Ma la portata nazionale del blitz odierno evidenzia che la rete sarda era tutt’altro che isolata: faceva parte di un sistema più vasto, capace di dialogare con fornitori internazionali e cellule operative sul territorio continentale.

La giornata di oggi segna dunque un passo importante nella lotta contro la criminalità organizzata che sfrutta il traffico di droga come principale fonte di guadagno. Le indagini proseguiranno per accertare eventuali ulteriori responsabilità e per individuare i flussi finanziari generati dal traffico.

Un’operazione imponente, quella dei Carabinieri di Cagliari, che — come spiegano fonti investigative — «ha colpito un sistema criminale radicato e pericoloso», ma che lascia intravedere, allo stesso tempo, quanto il mercato della droga resti una delle frontiere più difficili da smantellare.

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