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Cronaca

Tra lacrimogeni e stand distrutti, Torino paga il prezzo dell’onda violenta

A rischio "Portici di Carta", la rassegna libraria in programma oggi e domani. Ascom: "Ciò che è accaduto a Torino in questi giorni è indegno per la nostra città"

Tra lacrimogeni e stand distrutti, Torino paga il prezzo dell’onda violenta

Torino, nella notte, è tornata campo di scontro. Dopo la manifestazione per Gaza, una frangia di giovani ha trasformato il centro in una trincea di lacrimogeni, transenne e fiamme. Gli scontri sono esplosi poco dopo le 22, tra piazza Castello e via Po, dove un gruppo di giovanissimi a volto coperto ha lanciato bottiglie, pietre e sedie contro le forze dell’ordine schierate a difesa della Prefettura. Gli agenti hanno risposto con lacrimogeni e idrante, in una spirale durata oltre due ore. Alla fine la piazza è stata sgomberata, ma la città si è svegliata tra vetrine danneggiate, sedie bruciate e stand distrutti.

Nel mirino anche gli allestimenti di Portici di Carta, la rassegna libraria in programma oggi e domani, con stand e strutture divelte lungo via Po. Alcune sono state date alle fiamme o usate come barricate improvvisate. I baristi della zona, colti dal caos, hanno abbassato le serrande e si sono barricati dentro i locali. Secondo le prime ricostruzioni, i responsabili degli assalti sarebbero una ventina di persone che, staccandosi dal corteo principale, hanno cercato lo scontro con le forze dell’ordine.

Sul posto sono intervenuti reparti di polizia e carabinieri in assetto antisommossa. Il dispositivo, potenziato dopo mezzanotte, ha puntato a creare corridoi di sicurezza per isolare i facinorosi. L’intervento è riuscito a evitare che le barricate si estendessero alle vie laterali, ma i danni restano ingenti. La Digos sta ora analizzando i filmati delle telecamere di sorveglianza per identificare i responsabili.

Il giorno dopo, piazza Castello è diventata il punto di confronto tra librai e istituzioni. Circa una ventina di operatori si sono riuniti questa mattina insieme agli organizzatori di Portici di Carta per valutare come procedere. Molti temono che, in caso di nuove manifestazioni, sarebbero costretti a smontare in fretta gli allestimenti per mettere in salvo i libri. «Siamo per Portici di Carta, ma in questo momento non ci sono le condizioni per farla», hanno spiegato alcuni di loro.

L’organizzazione ha proposto una soluzione temporanea: utilizzare gli spazi di Turismo Torino e della Chiesa di San Lorenzo per depositare i libri in caso di emergenza. A tentare la mediazione è intervenuta l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia, che ha invitato i librai a non cedere alla paura: «Il sindaco è ora in Prefettura. Non sono previste manifestazioni oggi. Rinunciare a fare Portici sarebbe una sconfitta, abdicando a chi ha devastato la piazza».

L'assessora alla Cultura, Rosanna Purchia

Ma non tutti sono convinti. «La situazione è in evoluzione – spiega un libraio – anche perché mancano i tavoli per allestire». Molti di quelli utilizzati per l’evento sono stati distrutti o rubati durante gli scontri. Alla fine, la decisione sarà individuale: ogni libraio sceglierà se partecipare o meno alla manifestazione.

Durissima la condanna dell’Ascom Confcommercio Torino e provincia. La presidente Maria Luisa Coppa ha definito quanto accaduto «indegno per la nostra città». «Il lancio di pietre e transenne, il danneggiamento delle strutture già allestite per Portici di Carta in via Po e il caos che ha costretto i baristi a barricarsi nei loro locali ci fanno dire che questa non è la nostra Torino», ha dichiarato. Coppa ha poi ringraziato gli imprenditori e i pubblici esercenti che, durante la notte, hanno aiutato a liberare la strada e mettere in sicurezza ciò che restava degli allestimenti: «È giusto rispettare tutte le idee, ma diciamo con forza no alla violenza».

Secondo le prime stime, i danni si concentrano tra via Po e piazza Castello. Alcuni stand di Portici di Carta sono stati parzialmente ricostruiti già nelle prime ore del mattino, con l’aiuto di volontari e operatori del Comune. Gli organizzatori confermano che la manifestazione si terrà regolarmente, anche se con alcune riduzioni e presidi di sicurezza rafforzati.

Sul piano investigativo, la Questura conferma che sono in corso accertamenti per risalire agli autori dei danneggiamenti e degli atti di vandalismo. Le prime immagini mostrano un gruppo di venti-venticinque giovani, che avrebbero agito in modo coordinato, mescolandosi ai manifestanti pacifici prima di staccarsi dal corteo principale.

La città, oggi, fa i conti con una ferita visibile: le insegne annerite, i resti di sedie bruciate, i tavoli spariti, i portici ancora intrisi di fumo. Ma anche con un’immagine più profonda da ricucire: quella di una Torino che difende il diritto a protestare, ma non accetta che la violenza oscuri la cultura.

La presidente Ascom, Maria Luisa Coppa

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