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Cronaca
01 Ottobre 2025 - 12:39
Torino, rapina a mezzogiorno al Penny Market di piazza Risorgimento
All’ora di pranzo, quando il via vai al banco casse è più fitto e l’attenzione si divide tra spesa e scontrini, un uomo con il volto coperto da sciarpa e cappello ha fatto irruzione nel supermercato Penny Market di piazza Risorgimento a Torino e, dichiarando di essere armato, ha minacciato il personale alle postazioni di pagamento per farsi consegnare il denaro; una volta ottenuto l’incasso, si è dileguato velocemente all’esterno facendo perdere le proprie tracce.
Sul posto sono intervenute in pochi minuti le Volanti della questura, che hanno messo in sicurezza l’area, ascoltato i presenti e avviato gli accertamenti di rito, mentre proseguono le verifiche per definire con precisione l’ammontare del bottino, al momento non ancora quantificato. Il copione è quello delle rapine “mordi e fuggi” in orario di punta: travisamento semplice, minaccia verbale sull’ipotetica presenza di un’arma (che non è stata mostrata secondo i primi riscontri), richiesta rapida dei contanti e fuga sfruttando il flusso di persone in strada.
Gli investigatori stanno acquisendo le immagini del sistema di videosorveglianza interno e dei negozi vicini, nella speranza di ricavare dettagli utili su abbigliamento, corporatura, direzione di allontanamento e, soprattutto, eventuali complici all’esterno con funzione di palo o mezzo di supporto; attenzione puntata anche sulle telecamere comunali della zona per ricostruire un possibile percorso di avvicinamento e fuga.
Come da prassi, la direzione del punto vendita ha attivato le procedure antirapina: sportelli chiusi per il tempo strettamente necessario, clienti fatti defluire con ordine, personale accompagnato nelle dichiarazioni agli agenti; l’episodio, avvenuto in piena fascia diurna, riapre il tema della vulnerabilità degli esercizi commerciali a ridosso dei picchi di affluenza, quando la presenza di cassa contante è maggiore e la percezione di controllo sociale può risultare attenuata.
La polizia invita chiunque abbia notato movimenti sospetti prima o dopo l’assalto a mettersi in contatto con il 113, anche in forma riservata: dettagli apparentemente marginali—un cambio di giubbotto, una corsa improvvisa, una targa parziale—possono incastrarsi nella timeline investigativa. Non risultano elementi, al momento, che colleghino il colpo ad altre rapine recenti, ma gli inquirenti stanno verificando modus operandi, area e orari per valutare eventuali serialità. L’indagine, coordinata dalla procura, resta aperta; per gli addetti e i clienti, la raccomandazione è la solita in caso di minaccia: non opporre resistenza, memorizzare particolari utili, chiamare subito i soccorsi.
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