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Cronaca
26 Settembre 2025 - 18:07
Pescatore precipita nel torrente, estratto in ipotermia e colpito da arresto cardiaco: lotta tra la vita e la morte
Un pomeriggio di pesca si è trasformato in una tragedia a Gaiola, in provincia di Cuneo, dove un uomo è precipitato in un torrente finendo in condizioni disperate. L’allarme è scattato intorno alle 14 di venerdì 26 settembre, quando la chiamata di emergenza ha attivato un dispositivo di soccorso imponente, con l’intervento del Soccorso alpino, del servizio regionale di elisoccorso di Azienda Zero Piemonte, della guardia di finanza e dei vigili del fuoco.
L’uomo, un pescatore, è stato individuato sul fondo di una riva particolarmente scoscesa, imprigionato tra rocce e acqua. I soccorritori, calatisi lungo il pendio, lo hanno trovato in condizioni critiche: politrauma, ipotermia e segni di un prolungato contatto con le acque fredde del torrente. La manovra di recupero è stata estremamente complessa: l’uomo è stato imbracato e imbarellato per essere estratto dalla forra, in un’operazione che ha richiesto tempo e coordinamento tra le varie squadre.
Vista l’impossibilità di effettuare il recupero in elicottero, per la conformazione impervia dell’area, è stata scelta la via dell’ospedalizzazione in ambulanza. Durante il trasporto, però, le condizioni sono peggiorate ulteriormente: il pescatore ha subito un arresto cardiaco. La presenza a bordo di un medico e di un infermiere dell’elisoccorso ha permesso di avviare immediatamente le manovre di rianimazione. Stabilizzato a fatica, è stato portato in ospedale in codice rosso, ma la prognosi resta drammatica.
La ricostruzione dei fatti è ancora in corso. Non è chiaro se la caduta sia stata causata da un malore, da un passo falso o da un improvviso cedimento del terreno. Quel che è certo è che la zona in cui l’uomo stava pescando presenta pendii ripidi e difficili da raggiungere, elementi che hanno reso l’operazione di recupero ancora più rischiosa per chi è intervenuto.
Gli uomini del soccorso alpino hanno sottolineato quanto sia cruciale prestare attenzione quando si affrontano ambienti naturali isolati e accidentati, dove una caduta può rapidamente trasformarsi in una trappola mortale. Il fattore ipotermia, in particolare, agisce in modo subdolo: anche in caso di immersioni brevi, la temperatura dell’acqua di torrenti e fiumi alpini può scendere rapidamente sotto i 10 gradi, accelerando il collasso fisico.
Il pescatore, di cui non sono state rese note generalità e provenienza, resta ricoverato in condizioni disperate. La speranza dei medici è che la tempestività dell’intervento e le manovre di rianimazione possano offrire un margine di salvezza, ma la gravità dei traumi riportati rende il quadro clinico molto incerto.
L’episodio, che ha scosso la comunità locale, mette ancora una volta in evidenza i rischi della montagna e dei corsi d’acqua alpini, spesso sottovalutati anche da chi li frequenta con esperienza. L’intervento di venerdì ha richiesto la mobilitazione di più corpi specializzati, a conferma della complessità delle operazioni di soccorso in aree isolate.
Le prossime ore saranno decisive per capire se l’uomo riuscirà a sopravvivere a una caduta che, per la dinamica e le conseguenze, si è già trasformata in un caso di cronaca nera di forte impatto.
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