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Cronaca
21 Settembre 2025 - 14:37
Foto di repertorio
Un sabato notte che avrebbe dovuto essere di festa si è trasformato in un dramma. Un ragazzo di 19 anni, di origine albanese, è stato accoltellato all’addome all’interno della discoteca Caffè Latino di Alba, nel Cuneese, dove era in corso la serata di chiusura della stagione estiva. L’aggressione è avvenuta intorno alle due di notte e ha gettato nel panico i giovani presenti.
Il diciannovenne è stato colpito con un fendente secco all’addome. Soccorso immediatamente da alcuni presenti e poi dal personale sanitario, è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Verduno, dove è stato ricoverato. I medici hanno rassicurato: le sue condizioni sono serie ma non è in pericolo di vita. Resta comunque sotto stretta osservazione per le conseguenze della ferita.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Alba, che hanno avviato subito i rilievi. L’arma, un coltello sporco di sangue, è stata sequestrata. Ma resta da chiarire chi l’abbia impugnata e perché. La rissa o il diverbio da cui sarebbe scaturita l’aggressione non sono stati ripresi dalle telecamere di sorveglianza, perché l’episodio si è consumato in un’area priva di copertura video.
Questo elemento complica le indagini: per questo motivo gli investigatori hanno rivolto un appello diretto ai ragazzi presenti alla serata. Chiunque abbia visto o sappia qualcosa è invitato a farsi avanti. La promessa dei carabinieri è che tutte le informazioni saranno raccolte con la massima riservatezza, a tutela non solo della vittima, ma anche dei testimoni.
Un secondo appello è stato rivolto direttamente all’autore del gesto: l’invito a costituirsi al più presto, prima che le indagini lo individuino e scattino i provvedimenti giudiziari. La fuga, ricordano gli inquirenti, aggraverebbe soltanto la sua posizione.
L’episodio ha destato forte impressione ad Alba. Il Caffè Latino, noto locale della zona, era gremito per la festa di fine stagione: centinaia di ragazzi che volevano solo ballare e divertirsi hanno invece assistito a una scena di violenza che rischiava di trasformarsi in tragedia irreparabile.
In città si moltiplicano le domande sulla sicurezza dei locali notturni, sul controllo agli ingressi e sulla facilità con cui armi da taglio possano entrare nei luoghi di svago. Una questione che, ancora una volta, riporta al centro il tema delle notti italiane tra divertimento e violenza, troppo spesso segnate da episodi gravi.
Il giovane albanese resta ricoverato a Verduno: la prognosi non è stata sciolta, ma i medici confermano che non corre rischi immediati. I carabinieri, intanto, stanno ascoltando i primi testimoni, cercando di ricostruire dinamica e responsabilità.
Sarà decisivo il coraggio di chi ha visto, per fornire agli investigatori tasselli mancanti di una vicenda che, al momento, resta avvolta nel silenzio della paura.
Un silenzio che rischia di proteggere l’aggressore, mentre la comunità si interroga su come sia stato possibile che in una notte di festa un coltello sia diventato protagonista, trasformando la discoteca in scena del crimine.
LA VOCE DEL CANAVESE
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