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Cronaca

Battuta di caccia al cinghiale finisce in tragedia: cacciatore colpito da un proiettile rimbalza e muore davanti all’amico

Dramma nelle campagne di Carrù, l’uomo di 46 anni non ha avuto scampo nonostante l’intervento dei soccorsi

Battuta di caccia al cinghiale finisce in tragedia

Battuta di caccia al cinghiale finisce in tragedia (foto di repertorio)

È finita nel peggiore dei modi una battuta di caccia nelle campagne di Carrù, in provincia di Cuneo. Un colpo partito dal fucile di un compagno ha raggiunto e ucciso l’amico che era con lui. La vittima è Daniele Barolo, agricoltore di 46 anni e padre di due figlie, residente a Rocca de’ Baldi, in frazione Carleveri.

Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo che ha sparato mirava a un cinghiale avvistato nella boscaglia in località Bordino, ma la traiettoria della fucilata ha raggiunto in pieno petto Barolo, che si trovava poco distante. Erano circa le dieci del mattino.

L’allarme è scattato immediatamente. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e i carabinieri, ma per l’uomo non c’era più nulla da fare: le ferite erano troppo gravi e ogni tentativo di soccorso si è rivelato inutile. La salma è stata trasportata al cimitero di Carrù, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Il fucile è stato sequestrato dai carabinieri, che hanno avviato i rilievi investigativi per chiarire la dinamica dell’incidente. Non si esclude che venga disposta un’autopsia.

La morte improvvisa di Barolo ha scosso profondamente le comunità di Carrù e di Rocca de’ Baldi. Il dramma è avvenuto proprio nel giorno in cui a Carrù si inaugurava la fiera del fagiolo: in segno di lutto, la pro loco ha deciso di annullare gli eventi serali della manifestazione.

Un momento che doveva essere di condivisione e passione per la caccia si è trasformato in una tragedia che lascia nello sconforto familiari, amici e compaesani, riportando ancora una volta l’attenzione sui rischi connessi a questa pratica.

Primo giorno di caccia, primo morto: è già polemica

“Primo giorno, primo morto. Comincia nel peggiore dei modi la stagione di caccia, pratica assurda, crudele, anacronistica e pericolosa”.

Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, non risparmia gli aggettivi per descrivere “un'attività che nel 2025 potrebbe forse avere ancora un senso, come mezzo di sussistenza, per i pochissimi popoli rimasti all'età della pietra. Qui dovremmo avere il coraggio di abolirla. Invece da oggi - ricorda - nel nostro Paese, dopo il solito regalo delle preaperture, apre ufficialmente la caccia 'per diletto', il divertimento di un numero di doppiette sempre più ridotto (da 1,7 milioni nel 1980 a meno di 500 mila) ma comunque in grado di influire sulle decisioni del governo nazionale e di quelli locali: costerà la vita a milioni e milioni di animali e, lo dicono le statistiche sugli incidenti, ad un certo numero di persone, cacciatori o semplici frequentatori delle campagne e dei boschi. Purtroppo è subito tragedia: un cacciatore morto nel cuneese e uno ferito nel napoletano”.

Nella scorsa stagione, del resto, i morti sono stati 16 e i feriti 36.

“Nonostante i grotteschi tentativi di presentare le doppiette come custodi della natura” - aggiunge la deputata di Nm - “la caccia è e resta un attentato 'legale' alla nostra biodiversità, patrimonio di tutti. Ai cacciatori, contro la logica e il buon senso, si concede di sparare sempre di più, anche a specie minacciate, violando o aggirando le norme europee. Spara e spara, non c'è da stupirsi se alla fine si sparano tra di loro”.

Prosegue Brambilla: “Fattori culturali e demografici (la maggior parte dei praticanti ha più di 65 anni), fanno pensare che il numero dei cacciatori sia destinato a ridursi ulteriormente. Dovrebbero prenderne nota senza indugio i troppi politici, a tutti i livelli, compiacenti con questa lobby sempre meno rappresentativa, la cui base si assottiglia da una stagione all'altra. Non sarebbe più saggio, ed elettoralmente più pagante, condividere le preoccupazioni della maggior parte della popolazione italiana sulla conservazione del nostro patrimonio naturale e sulla sicurezza nei boschi e nelle campagne durante le stagioni venatorie?”.

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