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Cronaca
19 Settembre 2025 - 14:30
Fuga doppia dalla comunità psichiatrica: ritrovati dopo due giorni
La vicenda di Adriano Battaglia, 31 anni, e Maria Russano, 45 anni, ha scosso nelle ultime ore la comunità locale e suscitato preoccupazione per la sicurezza e il controllo nelle strutture residenziali psichiatriche. Entrambi ospiti della struttura residenziale Il Paguro, la donna era agli arresti domiciliari per omicidio con fine pena prevista nel 2029. Lunedì notte, verso le 23.30, un passante li ha avvistati per le prime strade intorno alla struttura e ha allertato i carabinieri, che li hanno prontamente riportati nella comunità.
Tuttavia, appena un’ora e mezza dopo, i due sono riusciti a fuggire nuovamente, facendo perdere le loro tracce e facendo scattare un allarme immediato tra le autorità e i responsabili della struttura. La fuga, la seconda nel giro di pochi giorni, ha intensificato l’apprensione per le condizioni di sicurezza della comunità e per i rischi connessi alla gestione di ospiti in regime di detenzione domiciliare e contemporaneamente sotto trattamento psichiatrico.
Dopo oltre due giorni di ricerche, la coppia è stata rintracciata ieri pomeriggio in corso Mortara a Torino da una pattuglia dei carabinieri della stazione Barriera Milano, intervenuta su segnalazione dei colleghi di Poirino. L’uomo è stato riportato nella struttura senza ulteriori conseguenze penali, mentre la donna, a seguito della violazione delle misure di custodia, è stata denunciata per evasione e riaccompagnata immediatamente al Paguro.
Il caso evidenzia le difficoltà logistiche e organizzative nella gestione di ospiti con problemi psichiatrici e misure restrittive: il bilanciamento tra sicurezza, riabilitazione e libertà controllata resta una sfida costante. La ripetizione del gesto, con la seconda fuga, ha messo in luce lacune operative e la necessità di protocolli più stringenti, sia per evitare rischi per i residenti sia per la comunità esterna.
Le autorità hanno sottolineato l’efficacia della collaborazione tra le stazioni dei carabinieri di Poirino e Barriera Milano, che ha permesso di individuare e riportare i fuggitivi senza incidenti e garantire la tutela della popolazione. L’episodio offre anche uno spunto di riflessione sulla gestione delle strutture residenziali psichiatriche in Piemonte, in cui il personale deve confrontarsi con casi complessi, caratterizzati da rischi comportamentali e penali.
La vicenda ha richiamato l’attenzione sull’importanza di rafforzare le misure di sicurezza, la vigilanza notturna e i protocolli di intervento rapido, oltre a incentivare la formazione del personale su gestione dei casi critici. Al contempo, pone interrogativi sulla comunicazione tra le forze dell’ordine e le strutture psichiatriche, sulla condivisione di informazioni e sull’implementazione di strumenti tecnologici come sistemi di allarme e monitoraggio, utili per prevenire ulteriori fughe.
Il ritorno della coppia al Paguro, pur risolvendo l’emergenza immediata, non chiude il dibattito sulle modalità di accoglienza e controllo in strutture residenziali con ospiti sottoposti a misure penali. La gestione di situazioni simili richiede un approccio integrato, che contempli la sicurezza, il supporto sanitario e psicologico e la tutela legale dei soggetti coinvolti.
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