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Viviana apre la strada sotto il Moncenisio: la gigantesca fresa inizia a scavare il tunnel Tav Torino-Lione

Al via Viviana: 9 km nel tunnel del Moncenisio, sette frese Ten-T e 1.300 operai in cantiere

Viviana apre la strada sotto il Moncenisio

Viviana apre la strada sotto il Moncenisio: la gigantesca fresa inizia a scavare il tunnel Tav Torino-Lione

A 600 metri sotto il comune francese di Saint-Martin-la-Porte la montagna ha iniziato a vibrare: la fresa Viviana si è messa in moto scavando i primi metri del tunnel di base della Torino-Lione, il segmento più impegnativo della futura linea ferroviaria ad alta capacità che collegherà Italia e Francia. Non un tunnel qualunque, ma la galleria ferroviaria più lunga e profonda mai realizzata al mondo: 57,5 chilometri che, una volta completati, diventeranno l’asse centrale della sezione transfrontaliera dell’opera.

L’avvio non è stato semplice. Per consentire a Viviana di allinearsi all’asse principale è stato necessario montare la testa di scavo in una galleria perpendicolare, farle compiere una rotazione di 90 gradi e posizionarla millimetricamente lungo la direttrice. Un’operazione complessa, considerato che la macchina pesa 1.300 tonnellate e misura 10,4 metri di diametro solo nella sua parte frontale. Dietro di lei, nove rimorchi aggiuntivi si accoderanno progressivamente, ospitando gli impianti necessari a garantire l’avanzamento continuo e la sicurezza degli operatori.

Il funzionamento richiede una squadra fissa di circa quindici persone divise su tre turni nell’arco delle ventiquattro ore. Ingegneri, tecnici e operai specializzati presidiano ogni fase, coordinandosi con il personale del cantiere che conta oggi oltre 1.300 lavoratori. Il ritmo è serrato: dopo ogni avanzamento, la fresa posa otto conci di cemento armato che si saldano tra loro formando l’anello di protezione della galleria. Un sistema che consente di consolidare immediatamente il fronte di scavo e ridurre i rischi di cedimenti.

Quello che accade oggi sotto il Moncenisio ha il sapore della grande ingegneria europea. La Torino-Lione non è soltanto un’opera simbolo per l’Italia e la Francia, ma rappresenta un tassello chiave del Corridoio Mediterraneo della rete TEN-T dell’Unione Europea. L’obiettivo è creare una mobilità integrata, riducendo il trasporto su gomma e abbattendo l’impatto ambientale del traffico merci che attraversa le Alpi. Secondo le stime della Commissione, l’apertura del tunnel consentirà di trasferire ogni anno milioni di tonnellate di merci dalla strada alla ferrovia, con un beneficio diretto in termini di emissioni e sicurezza stradale.

Viviana è la prima delle sette frese che nei prossimi due anni dovranno scavare l’intera galleria. Un lavoro che non conoscerà interruzioni, né di giorno né di notte, e che richiederà coordinamento, tecnologia e fatica umana. Ogni metro guadagnato nella roccia rappresenta un passo verso un’infrastruttura che ha suscitato scontri politici, proteste ambientali, ma che ora, al di là dei dibattiti, prende forma concreta. La montagna si apre, la fresa avanza, e il tunnel Tav Torino-Lione non è più solo un progetto sulla carta: è un’opera che sta diventando realtà.

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