Si "masturbava" sul balcone: testimonianze pesanti contro un uomo di Caselle

Al tribunale di Torino si sta celebrando un processo che raccoglie anni di querele, denunce archiviate e segnalazioni di un’intera comunità condominiale. Alla sbarra un uomo residente nello stabile e impiegato a Caselle Torinese, accusato di stalking e di comportamenti che avrebbero reso impossibile la vita ai vicini di casa.

Il procedimento nasce dalle denunce presentate da una donna che viveva accanto all’imputato. Nelle sue ricostruzioni, confermate da più testimonianze, emergono episodi di insulti ripetuti, minacce di violenza, offese rivolte anche ai familiari, oltre a episodi di molestie che avrebbero coinvolto il figlio. Le tensioni erano tali da aver spinto il ragazzo ad allontanarsi dall’abitazione di famiglia e a trasferirsi dalla nonna, nel tentativo di sfuggire a quella che veniva descritta come una quotidianità intollerabile.

Ad aggravare il quadro accusatorio vi sono anche i racconti di altri residenti, che hanno parlato di atteggiamenti osceni ripetuti, osservati sul balcone dell’uomo e addirittura immortalati in un filmato consegnato agli inquirenti.

Le prime denunce non avevano portato a sviluppi, ma l’ultima querela ha dato avvio a un’indagine approfondita, conclusa con il rinvio a giudizio. L’imputato è difeso dall’avvocata Elisabetta Alessandro, che ha respinto ogni addebito, sostenendo l’inconsistenza delle accuse.

Il processo è entrato nella fase istruttoria e proseguirà nei prossimi mesi con nuove udienze. Al termine, spetterà al giudice Paolo Gallo decidere con la sentenza di primo grado sul destino giudiziario dell’uomo, mentre i condomini attendono che venga fatta chiarezza su anni di tensioni e paure all’interno dello stabile.

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