Cerca

Cronaca

Minacce in busta al sindaco del Canavese: attivata la VGR, la Procura cerca le tracce invisibili

Lettere anonime minacciano il primo cittadino: Procura attiva VGR, indagini tecniche tra impronte e steganografia

Minacce in busta

Minacce in busta al sindaco di Corio: attivata la VGR, la Procura cerca le tracce invisibili

Parole scritte con rabbia, indirizzate al cuore amministrativo di un piccolo comune del Torinese, hanno scosso la tranquillità di Corio. Lettere anonime, piene di insulti e minacce, hanno raggiunto il municipio e preso di mira Sergio Motta, 55 anni, sindaco da poco più di un anno, trasformando un gesto apparentemente individuale in un’allerta che ha coinvolto l’intera comunità. L’episodio ha suscitato una reazione immediata: denuncia ai Carabinieri, apertura di un fascicolo in Procura e l’attivazione della Vgr – Vigilanza Generica Radiocontrollata a tutela del primo cittadino, misura poco frequente in contesti analoghi ma indicativa della gravità percepita dalle autorità.

L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi, quando le missive hanno fatto il loro ingresso negli uffici comunali di Corio, piccolo centro situato tra le Valli di Lanzo e il Canavese. Il contenuto delle lettere non lasciava spazio a dubbi: insulti diretti, parole cariche di minacce e aggressività, un attacco non solo alla persona ma alla funzione che Motta rappresenta. L’intervento dei Carabinieri è stato immediato, con la Procura che ha aperto un fascicolo contro ignoti, ipotizzando reati di minacce e diffamazione.

Parallelamente all’indagine penale, la scelta di attivare la Vgr rappresenta un elemento significativo. Si tratta di un presidio discreto ma costante, concepito per garantire la sicurezza di chi ricopre incarichi pubblici, e raramente adottato in casi simili. La misura non solo tutela il sindaco ma trasmette un messaggio chiaro alla cittadinanza: tentare di intimidire un amministratore locale significa tentare di condizionare l’intera comunità, e lo Stato risponde con strumenti concreti e visibili.

Le indagini tecniche sulle lettere procedono con attenzione. Gli investigatori stanno analizzando impronte digitali e microtracce sui documenti, ma la vera novità potrebbe essere la cosiddetta steganografia della stampa. Molte stampanti moderne rilasciano informazioni nascoste sui fogli prodotti, registrando matricola, data e ora di stampa. Questi dettagli, invisibili a occhio nudo, possono diventare strumenti decisivi per risalire al mittente, offrendo una possibilità concreta di identificare chi ha scelto la minaccia come forma di comunicazione. L’ironia del destino non sfugge a nessuno: lo stesso Motta, durante gli studi, si era confrontato con l’esame di medicina legale sui dermatoglifi, le linee che compongono le impronte digitali, materia che oggi torna utile in circostanze del tutto inaspettate.

La gestione dell’episodio punta a bilanciare sicurezza e riservatezza. Le autorità mantengono un approccio misurato, evitando clamori, e lavorano per ricostruire con precisione i fatti. Nel frattempo, la Vgr presidia il quotidiano del sindaco, consentendo a Motta di continuare le attività amministrative senza compromettere la propria incolumità.

Questo caso offre una lettura più ampia: colpire un amministratore locale non è un gesto isolato, ma un segnale alla comunità intera. La risposta delle istituzioni – immediata, tecnica e silenziosa – mira a rafforzare la fiducia dei cittadini nella protezione dei loro rappresentanti, confermando che la violenza verbale e le minacce non troveranno terreno fertile a Corio. La città, piccola ma vigile, osserva come un episodio potenzialmente intimidatorio possa essere trasformato in un monito di sicurezza e coesione comunitaria, dove la tutela delle persone e delle istituzioni resta prioritaria.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori