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Cronaca

Gattino mutilato davanti a casa: zampette recise lasciate sulla soglia. Macabro "gioco" tra ragazzini

Una famiglia denuncia e i carabinieri indagano. Nessuna telecamera li ha immortalati. Si segue la pista della bravata

Gattino mutilato davanti a casa: zampette recise lasciate sulla soglia. Macabro "gioco" tra ragazzini

Gattino mutilato davanti a casa: zampette recise lasciate sulla soglia. Macabro "gioco" tra ragazzini (foto di repertorio)

Un risveglio che diventa incubo a Verolengo. Sulla soglia di casa, al mattino, due piccole zampette di gattino recise di netto e disposte in modo inquietante. Un gesto che non è solo crudeltà verso un animale indifeso, ma un messaggio sinistro che attraversa una comunità già provata da precedenti episodi. E che oggi chiede risposte, responsabilità e rispetto.

Siamo a Verolengo, in zona via per Casale. La sera precedente, racconta la proprietaria dell’abitazione, non c’era nulla di anomalo. All’alba, invece, la scoperta: due zampette mozzate, senza tracce di sangue.

La famiglia, abituata ad accogliere e sfamare gatti randagi all’interno di una proprietà recintata, ha escluso da subito un conflitto tra animali. Un dettaglio, quello dei tagli netti e “puliti”, che fa pensare a un intervento umano. Ancora più angosciante l’assenza del corpo del gattino, mai ritrovato né nel giardino né nelle aree circostanti, malgrado ricerche meticolose.

La donna, scossa dalla scena, ha riferito di essere convinta che una o più persone siano entrate nel cortile per compiere l’atto. La disposizione delle zampette, la precisione delle amputazioni e l’assenza di sangue sono elementi che, nel loro insieme, rendono poco plausibile l’ipotesi di una dinamica naturale. Non un evento casuale, dunque, ma qualcosa di deliberato.

La denuncia è stata sporta ai carabinieri di Verolengo



La denuncia è stata presentata ai carabinieri di Verolengo, che hanno aperto accertamenti. Tra le piste prese in considerazione, emerge quella di una “prova di coraggio” tra ragazzi: gesti estremi che, talvolta, vengono filmati e condivisi sui social. Un fenomeno che, se confermato, aggiungerebbe un ulteriore livello di inquietudine, perché sposta il movente dal mero sadismo alla ricerca di visibilità. A complicare il quadro è la mancanza di telecamere di sorveglianza nella zona, elemento che rende più difficile risalire ai responsabili.

Non è la prima volta che Verolengo si confronta con la violenza contro gli animali. Pochi anni fa qualcuno aveva avvelenato il cibo destinato ai gatti randagi, provocandone la morte. Anche in quel caso, gli autori non furono identificati. Una ferita ancora aperta, che oggi si riattiva e amplifica la percezione di insicurezza.

Resta lo shock di una famiglia che da anni protegge i randagi e che ora si sente violata. Resta la paura di chi vive la zona e chiede che simili episodi non diventino “normalità”. E resta l’urgenza di affermare che il confine tra bravata e crudeltà non è mai sfumato.

AIDA mette una taglia di 1.000 euro per chi sa

Davanti all’abitazione di una famiglia che si prende cura dei gatti randagi, qualcuno ha abbandonato due zampette di felino mozzate. L’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente spiega: “Le due zampette, tagliate con precisione e senza tracce di sangue, sono state collocate davanti all’ingresso della casa e scoperte la mattina seguente dalla padrona, rimasta sconvolta. Nessuna traccia invece del resto del corpo del micio mutilato”.

Una denuncia è già stata formalizzata ai carabinieri della stazione di Verolengo, che hanno avviato le indagini e stanno vagliando diverse ipotesi. Secondo l’associazione, non è da escludere che possa trattarsi di un gesto compiuto da ragazzi in una sorta di macabro “rito di coraggio”: uccidere il gattino, amputarne le zampe e magari diffondere un video sui social.

L’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente ha deciso di presentare denuncia e annuncia la messa a disposizione di una ricompensa. “Purtroppo non è la prima volta che in quel comune accadono episodi simili, il che apre a diverse interpretazioni, ma lasciamo che siano le forze dell’ordine a fare chiarezza. Il taglio netto delle zampette e l’assenza di sangue fanno pensare che l’atto sia avvenuto altrove e in un momento precedente al ritrovamento. Noi invitiamo chiunque sappia qualcosa a farsi avanti: offriamo una taglia di 1.000 euro a chi, con la propria testimonianza alle autorità, permetterà di identificare e portare a condanna i responsabili di questo gesto criminale”.

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