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30 Agosto 2025 - 11:48
Verolengo, gattino mutilato: AIDA offre 1.000 euro per chi aiuta a trovare i responsabili
Un paese sotto shock. A Verolengo la scoperta di due zampette di gattino mutilate e abbandonate davanti a una casa non è solo un episodio di crudeltà, ma un messaggio oscuro che scuote l’intera comunità. Una famiglia che da anni si prende cura dei randagi ha trovato al mattino quelle tracce inquietanti sul proprio uscio, senza segni di sangue né del corpo dell’animale. Troppo netto il taglio, troppo precisa la disposizione per pensare a un incidente. La convinzione è una: si tratta di un gesto deliberato. La denuncia è stata presentata ai carabinieri di Verolengo, che hanno avviato gli accertamenti. Tra le ipotesi al vaglio, anche quella di una macabra “prova di coraggio” tra ragazzi, magari destinata a diventare contenuto per i social. A rendere ancora più difficile l’indagine, l’assenza di telecamere nella zona. E mentre la paura cresce, la rabbia si trasforma in richiesta di giustizia.
A rompere il silenzio è l’Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente (AIDA), che ha deciso di passare ai fatti. “Le due zampette, tagliate con precisione e senza tracce di sangue, sono state collocate davanti all’ingresso della casa e scoperte la mattina seguente dalla padrona, rimasta sconvolta. Nessuna traccia invece del resto del corpo del micio mutilato”, spiega il presidente dell'associazione, Lorenzo Croce. Non è la prima volta che Verolengo si trova a fare i conti con la violenza contro i gatti: qualche anno fa qualcuno aveva avvelenato il cibo destinato ai randagi. Anche allora gli autori rimasero impuniti.
Questa volta AIDA lancia un segnale forte: “Invitiamo chiunque sappia qualcosa a farsi avanti. Offriamo una taglia di 1.000 euro a chi, con la propria testimonianza alle autorità, permetterà di identificare e portare a condanna i responsabili di questo gesto criminale”. Un appello che non lascia spazio a interpretazioni. Non si tratta solo di difendere un animale indifeso, ma di fermare una spirale di crudeltà che rischia di ripetersi. L’associazione parla chiaramente di “atto avvenuto altrove” e portato davanti all’abitazione, proprio per colpire chi da anni ospita e nutre i gatti randagi. Una vera intimidazione.
Il clima in paese resta pesante. C’è chi parla di paura, chi di disgusto, chi di un segnale che non va sottovalutato. “Non possiamo accettare che questi episodi diventino normalità”, sussurrano i vicini. La famiglia colpita, già ferita dall’accaduto, ora si sente violata dentro le proprie mura, con la consapevolezza che qualcuno ha oltrepassato un confine fisico e morale. La crudeltà verso un animale è anche un campanello d’allarme sociale: dietro questi gesti può nascondersi molto di più di una semplice bravata.
Ora la partita è nelle mani dei carabinieri e della comunità. Le indagini dovranno chiarire dinamiche e responsabilità. Ma la taglia messa sul tavolo dall’AIDA vuole accelerare il percorso, spingere qualcuno a parlare, a fare nomi, a consegnare elementi utili. Mille euro per la verità, mille euro per restituire dignità a un gattino che non c’è più e sicurezza a un paese che non vuole più convivere con la paura.
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