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Cronaca
15 Settembre 2025 - 09:10
Cafasse piange Paoletta, la giovane di 27 anni scomparsa dopo complicazioni di una polmonite
Un’intera comunità si è stretta intorno alla famiglia di Paola Gaiero, per tutti semplicemente Paoletta, morta domenica 7 settembre all’ospedale di Ciriè a soli 27 anni, dopo settimane trascorse in terapia intensiva a causa delle complicazioni di una polmonite. La notizia ha colpito con forza Cafasse, dove era conosciuta e amata, nonostante una vita segnata da una grave disabilità. Paoletta era figlia di Alessandro, titolare della ditta Tecnogarden di corso IV Novembre, e della mamma Renata Vigna Suria, scomparsa appena due anni fa a 53 anni.
I fratelli Sofia e Mirco hanno ricordato la sorella sottolineando il legame profondo che la univa alla madre e hanno spiegato di aver scelto di tumularle assieme nel cimitero di Cafasse, per mantenere intatto quel filo che le ha unite per tutta la vita.
La disabilità aveva segnato il suo cammino fin dalla nascita, conseguenza di un parto complicato, ma non le aveva tolto la capacità di esprimersi e farsi amare. Non parlava e non camminava, eppure aveva trovato nel linguaggio degli sguardi e dei gesti il suo modo di comunicare con il mondo. La sorella Sofia l’ha descritta come una giovane allegra e solare, capace di comunicare soprattutto con gli occhi. Chiunque l’avesse incontrata conservava un buon ricordo di lei. Negli ultimi anni aveva trovato sostegno e stimoli nel centro diurno La Coccinella di Mathi, una realtà che l’aveva accolta con attenzione, dove operatori ed educatori avevano saputo accompagnarla nel quotidiano, offrendo alla famiglia un supporto fondamentale.
Martedì 9 settembre la chiesa parrocchiale di San Grato ha ospitato il funerale. Una cerimonia segnata da commozione sincera, che ha visto la partecipazione di tanti amici, conoscenti e operatori de La Coccinella, alcuni dei quali hanno voluto salutare Paoletta leggendo un’orazione funebre intensa e affettuosa. È stato tracciato il ritratto di una ragazza capace di trasmettere emozioni pure, con uno sguardo aperto e desideroso di esplorare, un carattere forte e determinato, pronta a rifilare una linguaccia quando qualcosa non le piaceva e altrettanto pronta a regalare sorrisi e sguardi dolci nei momenti di felicità.
Il ricordo ha restituito l’immagine di una giovane determinata, capace di lasciare un segno anche nei momenti più ordinari e di intrecciare legami autentici con chi l’ha conosciuta. Non sono mancati riferimenti ai tanti momenti vissuti al centro, con amicizie, risate, incomprensioni e musi lunghi, superati sempre insieme. L’orazione si è conclusa immaginandola serena accanto alla madre, in una danza infinita e piena di colori, e ringraziandola per l’affetto donato, per essere stata una presenza speciale, una coccinella unica che rimarrà nei cuori di chi le ha voluto bene.
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