AGGIORNAMENTI
Cerca
Cronaca
13 Settembre 2025 - 14:07
Foto di repertorio
Un’altra giornata di violenza ha scosso il carcere Cerialdo di Cuneo, dove in poche ore si sono verificati gravi episodi che hanno messo in pericolo la vita di agenti e detenuti. Nel reparto Stura, un recluso di origini sudamericane, già noto per precedenti aggressioni, ha colpito due agenti della Polizia Penitenziaria. In evidente stato psicofisico alterato, l’uomo ha prima aggredito un agente intervenuto dopo una lite con un altro detenuto, poi ha assalito un vice sovrintendente accorso in supporto, utilizzando persino un estintore.
Trasferito in isolamento, ha tentato di colpire anche il personale sanitario e ha continuato la sua furia contro altri agenti, ferendone due: uno ha riportato una prognosi di sette giorni dopo essere stato trasportato all’ospedale Santa Croce di Cuneo, mentre il vice sovrintendente ha avuto una prognosi di tre giorni.
Poco dopo, nel reparto Gesso, altri detenuti – anch’essi alterati da alcol, psicofarmaci e probabilmente stupefacenti – hanno dato vita a una violenta rissa. L’intervento del comandante e di personale richiamato d’urgenza, vista la cronica carenza di organico, si è reso indispensabile. Per sedare i disordini è stato necessario l’uso di attrezzature antisommossa.
La situazione è ulteriormente degenerata quando un detenuto in isolamento ha tentato di tagliarsi la gola, venendo soccorso e trasferito in codice rosso al Santa Croce. Un altro ha provato a togliersi la vita impiccandosi con una maglietta trasformata in cappio rudimentale, ma è stato salvato all’ultimo momento dalla Polizia Penitenziaria, devastando poi la cella del reparto di isolamento. Solo intorno alle 21.45 l’ordine è stato ristabilito.
Durissimo il commento del segretario generale dell’OSAPP, Leo Beneduci: «Le carceri italiane stanno diventando luoghi di violenza, piazze di spaccio, distillerie clandestine, centri di traffici illeciti e persino call center abusivi alimentati da telefoni cellulari introdotti illegalmente. Cuneo rappresenta in modo plastico il fallimento del sistema penitenziario. Il personale è lasciato solo, con una carenza organica preoccupante, a gestire una quotidianità esplosiva in condizioni operative inaccettabili».
L’organizzazione sindacale ha ricordato anche il caso di un detenuto obeso di 265 chili che da un mese viene piantonato in ospedale dalla Polizia Penitenziaria, con dieci agenti sottratti ogni giorno al carcere perché l’Amministrazione non ha ancora trovato una struttura idonea al trasferimento.
Per l’OSAPP non è più tempo di rinvii. «Chiediamo un intervento immediato e diretto del ministro della Giustizia Carlo Nordio e dei vertici del DAP. Non servono più promesse, ma azioni concrete e urgenti. La sicurezza degli agenti non è negoziabile», ha concluso Beneduci.
Edicola digitale
I più letti
Ultimi Video
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.