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Cronaca

Multa a Telethon durante la maratona: il Comune di Chivasso sanziona i volontari

La Polizia Locale contesta un’irregolarità formale. Il presidente Dutto trasforma l’incidente in un gesto di gratitudine e speranza

Multa a Telethon durante la maratona: il Comune di Chivasso sanziona i volontari

A Chivasso succede anche questo: una multa alla Fondazione Telethon nel giorno della maratona benefica. È accaduto venerdì 12 dicembre, nel pomeriggio, quando la Polizia Locale ha sanzionato l’associazione “Paolo Otelli”, da sempre cuore operativo dell’evento cittadino, per aver montato i gazebo di via Torino con qualche ora di anticipo rispetto al permesso. Un dettaglio burocratico che, nel linguaggio della solidarietà, ha finito per suonare come una stonatura.

Gli stand, ancora vuoti e delimitati dal classico nastro bianco e rosso, erano pronti ad accogliere i volontari e i banchetti per la raccolta fondi a favore della ricerca scientifica. L’iniziativa, attesa come ogni anno dai cittadini, avrebbe preso il via ufficialmente il giorno successivo. Ma a interrompere i preparativi è arrivata una pattuglia del comando di via Siccardi, che ha rilevato l’irregolarità e comminato una sanzione di circa 150 euro.

Una notizia che, diffusa rapidamente in città e sui social, ha suscitato incredulità e un’ondata di commenti ironici e indignati. In tanti si sono chiesti se non fosse il caso, in circostanze del genere, di chiudere un occhio. Ma il rispetto delle regole, evidentemente, ha prevalso. E mentre dal Comune di Chivasso e dalla Polizia Locale non sono arrivate dichiarazioni ufficiali, la reazione più sorprendente è arrivata proprio dai diretti interessati.

A parlare è stato Renato Dutto, presidente della Uildm e coordinatore provinciale della Fondazione Telethon di Torino, che ha scelto un tono tutt’altro che polemico. Anzi, con disarmante serenità, ha spiegato: «Siamo dei volontari ed abbiamo montato lo stand qualche ora prima, per anticiparci sui tanti lavori da fare. In realtà l’errore è nostro. Ringraziamo il comandante della Polizia Municipale per lo svolgimento del suo preciso lavoro e gli auguriamo Buon Natale».

Un atteggiamento esemplare, che ribalta la prospettiva della vicenda. Dutto ha aggiunto: «Ringraziamo l’Amministrazione comunale di Chivasso che da sempre sostiene Fondazione Telethon, da 35 anni, indipendentemente dai colori delle Giunte. La multa ci ha portato fortuna: c’è stato un boom di offerte e solidarietà. Molti cittadini, sbigottiti, hanno manifestato la loro vicinanza. Andiamo avanti con maggiore vigore. Tutta Chivasso sostiene Fondazione Telethon».

Il presidente, Renato Dutto

Parole che suonano come una lezione di stile e civiltà in un contesto in cui sarebbe stato facile scivolare nel risentimento. Invece, il presidente trasforma un imprevisto burocratico in un’occasione per ricordare il valore autentico del volontariato: la capacità di sorridere anche di fronte all’assurdo, di rispondere con gratitudine a chi fa rispettare le regole, e di trasformare un piccolo incidente in un gesto di coesione collettiva.

Del resto, la storia di Telethon a Chivasso è lunga e radicata. Da oltre tre decenni, la città è uno dei punti più attivi del Piemonte nella raccolta fondi per la ricerca sulle malattie genetiche rare. Dietro ogni gazebo, ogni banchetto, ogni salvadanaio, ci sono volontari, famiglie, studenti, associazioni che da anni sostengono la causa con una tenacia rara. E proprio in un contesto simile, la multa è apparsa a molti come un paradosso: punire chi si spende gratuitamente per gli altri.

Ma la burocrazia, si sa, non conosce eccezioni. E così il “caso Telethon” di Chivasso è diventato un piccolo simbolo di come, anche quando la macchina amministrativa inciampa nel buon senso, la risposta civile possa fare la differenza. Perché invece di polemiche, sono arrivati gesti di solidarietà, nuove donazioni, offerte spontanee.

Alla fine, la multa si è trasformata in un moltiplicatore di consapevolezza. E se è vero che il rigore delle regole non può essere sospeso, è altrettanto vero che la solidarietà ha trovato un modo per vincere comunque. Come dice Dutto, con un sorriso che suona più forte di ogni commento: «Ci ha portato fortuna».

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