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Cronaca

Blitz dei Carabinieri a Torino: sequestrate a 250 Carol Rama falsi destinati al mercato dell'arte

Un insospettabile collezionista torinese al centro dell’inchiesta “Olga” dei Carabinieri TPC

Blitz dei Carabinieri a Torino: sequestrate a 250 Carol Rama falsi destinati al mercato dell'arte

Blitz dei Carabinieri a Torino: sequestrate a 250 Carol Rama falsi destinati al mercato dell'arte (foto: alcune opere sequestrate)

Un collezionista insospettabile, un deposito pieno di tele e disegni e un potenziale giro d’affari da oltre 350 mila euro. Così i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino hanno smascherato una delle più imponenti operazioni di contraffazione riguardanti l’artista torinese Carol Rama, a dieci anni dalla sua scomparsa.

L’indagine, battezzata “Olga”, era partita alla fine del 2022 con il monitoraggio del mercato antiquario. Alcune opere attribuite a Rama, improvvisamente rivalutata dal mercato, avevano attirato l’attenzione degli investigatori per la provenienza sospetta. L’Archivio Carol Rama aveva poi confermato i dubbi: si trattava di falsi, realizzati da un’unica mano.

Da lì la Procura di Torino ha disposto la perquisizione a casa di un cittadino torinese che aveva già tentato di vendere tre opere a una Casa d’Aste lombarda, presentandole come provenienti da “collezione privata”. Nell’abitazione sono state rinvenute circa 250 opere contraffatte, tra cui anche lavori attribuiti a Enrico Baj, oltre a strumenti di disegno, fogli ingialliti e colori che l’uomo utilizzava per simulare le tecniche dell’artista.

Le opere, pronte per finire all’asta o nei mercatini antiquari, venivano offerte a prezzi variabili dai 100 ai 20 mila euro, senza alcuna certificazione di autenticità. Una mole capace di minare non solo il mercato economico ma anche la credibilità dell’intera produzione artistica di Rama.

Il Tribunale di Torino, confermando le risultanze investigative, ha disposto la condanna del falsario, la confisca delle opere e il loro trasferimento al Laboratorio del Falso dell’Università Roma Tre, dove saranno utilizzate come materiali di studio per affinare le tecniche di contrasto alla contraffazione. All’Archivio Carol Rama, costituitosi parte civile, è stato riconosciuto il diritto al risarcimento integrale del danno d’immagine.

La vicenda è stata raccontata pubblicamente l’8 settembre, in un incontro alla Fondazione Accorsi Ometto di Torino, dove è in corso la mostra “Carol Rama – Geniale Sregolatezza”. Alla riflessione hanno preso parte il direttore Luca Mana, il presidente dell’Archivio Carol Rama Michele Carpano e la professoressa Giuliana Calcani, direttrice del Laboratorio del Falso.

Sequestrate e tolte al mercato, quelle 250 opere nate per ingannare diventeranno ora strumenti per formare studiosi e investigatori, chiudendo così il cerchio: da falsi pericolosi a strumenti di verità contro la criminalità nel settore dell’arte.

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