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Cronaca
08 Settembre 2025 - 09:34
Torino, risse tra magrebini: nel complesso ATC di via Bologna esplode la violenza (foto archivio)
Ancora tensione nel quartiere Regio Parco, in un’area da tempo segnalata per i problemi di ordine pubblico. Nella serata di ieri, intorno alle 19.30, nel tratto compreso tra via Cravero, via Bologna e via Pergolesi, si è verificata una violenta rissa tra diversi individui di origine magrebina residenti nel complesso ATC di via Bologna 267. Le urla e le colluttazioni hanno richiamato l’attenzione dei passanti e dei residenti, costretti ancora una volta a fare i conti con una situazione che viene descritta come sempre più esplosiva.
Secondo le testimonianze raccolte, la lite sarebbe scoppiata all’interno del complesso, per poi spostarsi anche sulla strada, aggravando la percezione di insicurezza di chi vive in zona. Non si tratta di un episodio isolato: i cittadini lamentano da tempo la presenza ingombrante di camper e furgoni di gruppi nomadi che avrebbero di fatto occupato via Cravero, riducendo ulteriormente la vivibilità del quartiere. La convivenza tra nuclei di diverse comunità sembra essersi trasformata in una polveriera, con frequenti episodi di degrado, sporcizia e tensioni.
La politica non è rimasta a guardare. A intervenire duramente è stato il capogruppo di Fratelli d’Italia, che ha lanciato un attacco diretto all’amministrazione comunale. Nel mirino c’è la gestione degli alloggi popolari e, in particolare, l’assegnazione degli appartamenti nel complesso di via Bologna: «Il sindaco deve scegliere meglio le persone da collocare all’interno di questi edifici. Non è accettabile che i cittadini onesti siano ostaggio di risse e violenza». Le parole usate sono state dure, con l’avvertimento che la situazione non può più essere ignorata: «Auspichiamo che non debba scapparci il cadavere prima di prendere soluzioni definitive».
Il consigliere ha annunciato di aver già inoltrato una segnalazione al presidente di ATC, chiedendo misure concrete contro chi viene ritenuto responsabile di creare caos e insicurezza. La richiesta è chiara: maggiore controllo, verifiche sugli assegnatari e interventi tempestivi per ristabilire ordine e vivibilità.
Nel frattempo i residenti restano con la paura che l’ennesimo episodio degeneri ulteriormente. Le immagini e le segnalazioni continuano a circolare, alimentando il clima di tensione. L’appello rivolto al sindaco e agli organi competenti è diretto: intervenire subito, senza ulteriori rinvii. La percezione diffusa è che il quartiere, un tempo tra i più vivibili delle periferie torinesi, sia ormai scivolato in una condizione di abbandono istituzionale, lasciando spazio a degrado e conflitti che rischiano di esplodere da un momento all’altro.
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