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Cronaca

Tragedia a Mirafiori: 28enne si barrica in casa e si toglie la vita nonostante i negoziatori

Quattro ore di tentativi inutili, poi l’irruzione dei carabinieri e la scoperta del corpo

Tragedia a Mirafiori

Tragedia a Mirafiori: 28enne si barrica in casa e si toglie la vita nonostante i negoziatori

Torino si risveglia con un dramma che ha lasciato sotto choc il quartiere di Mirafiori. Un giovane uomo di 28 anni, dopo essersi asserragliato per ore nel suo appartamento di via Farinelli, si è tolto la vita con la pistola che deteneva regolarmente. Nonostante l’intervento dei negoziatori, delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, l’esito è stato il peggiore possibile.

L’allarme era scattato ieri pomeriggio, quando i residenti della zona avevano notato movimenti anomali e la presenza di un ingente spiegamento di mezzi. La strada è stata transennata, gli accessi controllati e per circa quattro ore polizia, carabinieri e pompieri hanno presidiato l’area. A seguire il caso è stato anche un negoziatore specializzato, chiamato a instaurare un contatto con l’uomo per convincerlo a desistere. Ogni tentativo si è però rivelato inutile.

Quando i carabinieri dell’Aliquota Pronto Intervento hanno fatto irruzione nell’abitazione, hanno trovato il corpo ormai senza vita. L’uomo aveva usato la pistola custodita in casa, regolarmente denunciata. In un primo momento era circolata la notizia della presenza del padre all’interno dell’appartamento, ma tale voce è stata smentita.

Il quartiere resta scosso. Mirafiori, già teatro nelle ultime settimane di altri episodi drammatici – dal branco di cinghiali che ha invaso le strade di Mirafiori sud fino alla morte di un uomo in un incendio nelle case Atc – si ritrova a fare i conti con una tragedia che ha colpito nel silenzio delle mura domestiche.

Il motivo del suicidio potrebbe essere legato a una recente delusione d'amore per il ragazzo. Oltre al dolore, resta la riflessione sul tema delicato del suicidio, che continua a rappresentare una ferita aperta. Gli esperti ricordano che riconoscere i segnali di crisi è possibile: cambiamenti improvvisi nel comportamento, isolamento, frasi che tradiscono disperazione o perdita di speranza non vanno sottovalutati.

Il suicidio, spiegano le associazioni, è una soluzione definitiva a un problema temporaneo. Parlarne, chiedere aiuto, offrire ascolto a chi vive momenti di fragilità è la prima forma di prevenzione. Per chi si trova in difficoltà o teme per la vita di una persona cara, è fondamentale non rimanere soli.

Oltre al numero di emergenza 112, in Italia è attivo Telefono Amico, servizio di ascolto gratuito e anonimo disponibile ogni giorno dalle 10 alle 24 al numero 02 2327 2327 o attraverso la piattaforma di webcall su www.telefonoamico.net.

La tragedia di via Farinelli lascia un vuoto che nessuna parola potrà colmare, ma può diventare un richiamo per tutti: il dialogo resta l’arma più concreta per spezzare il silenzio del dolore.

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