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Cronaca
23 Agosto 2025 - 00:57
Tragedia in piazza Vittorio: ragazza precipita dal balcone, indaga la polizia
È passata da poco la mezzanotte di giovedì quando il silenzio della città viene squarciato da un urlo e subito dopo da un tonfo secco, arrivato dal cortile interno di una palazzina di piazza Vittorio, a Torino. A terra c’era una ragazza di trent’anni, senza vita. Un’impiegata, residente all’ultimo piano dello stabile dove da tempo viveva con il fidanzato. A dare l’allarme è stato proprio lui, un anno più grande, che in lacrime ha composto il numero d’emergenza raccontando di non aver potuto fermare quel gesto disperato.
Quando i soccorsi sono arrivati, insieme alle volanti della polizia, l’hanno trovato sotto shock vicino al corpo della compagna. Agli agenti ha spiegato di aver appena avuto l’ennesima lite, legata a una relazione extraconiugale che aveva ammesso pochi giorni prima. Una confessione che avrebbe esasperato il clima in casa, già segnato da sospetti e tensioni. Quella notte, ha riferito, lui si era chiuso in una stanza per preparare lo zaino e andarsene, convinto che la convivenza fosse ormai finita. Poi, all’improvviso, il silenzio e il boato dal balcone.
Le indagini sono subito partite. Gli uomini della Scientifica hanno eseguito i rilievi sia nel cortile sia dentro l’appartamento, concentrandosi in particolare sul balcone. Non sono stati trovati segni evidenti di colluttazione o violenza sul corpo della giovane, ma l’autopsia stabilirà con certezza la dinamica della morte. Sono stati sequestrati i telefoni e il diario personale della ragazza, dove, secondo quanto trapela, sarebbero rimaste tracce della sua sofferenza.
La palazzina, a quell’ora, era quasi deserta. Molti condomini sono via per le vacanze. Pochi i testimoni diretti. Una vicina, che ha visto la scena, ha raccontato di aver udito un tonfo tremendo e poi la voce di un uomo al telefono che dava l’indirizzo ai soccorritori. Subito dopo, l’arrivo delle sirene, i lampeggianti e il cortile invaso dagli uomini in divisa.
Gli inquirenti non escludono l’ipotesi del suicidio, che appare la più plausibile, ma nessuna pista viene tralasciata. La giovane non risultava affetta da gravi disturbi psichici, lavorava, aveva una casa e una relazione stabile, almeno fino a quando non è emersa l’esistenza di un’altra donna. Quel tradimento, che secondo chi la conosce l’aveva profondamente ferita, potrebbe aver rappresentato il colpo più duro, ma resta da chiarire se sia stato sufficiente a spezzare la sua vita.
Gli investigatori vogliono accertare ogni dettaglio: l’autopsia, le analisi sui cellulari, le parole scritte nel diario, le testimonianze raccolte serviranno a delineare un quadro certo. Solo allora il fascicolo potrà essere chiuso come tragedia privata o, se emergeranno incongruenze, restare aperto a nuovi scenari. Per ora resta il dolore di una giovane esistenza interrotta all’improvviso, e il dramma di chi, accanto a lei, non è riuscito a impedire l’irreparabile.
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