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Cronaca
16 Agosto 2025 - 22:35
Notte al carcere di Torino: un agente salva un 19enne. L’Osapp: «eroismo in organico ridotto» (foto di repertorio)
Un dramma sfiorato nella notte tra il 15 e il 16 agosto all’interno del carcere Lorusso e Cutugno di Torino. Un detenuto di appena 19 anni, di origini nordafricane, ha tentato di togliersi la vita cercando di impiccarsi con un cappio improvvisato ricavato da un lenzuolo e legato alle grate della cella. Il compagno di stanza stava dormendo e non si era accorto di nulla, fino a quando un agente della polizia penitenziaria, durante il giro di controllo attorno all’una e dieci, ha notato movimenti anomali. Senza esitare ha dato l’allarme, svegliato l’altro detenuto e insieme sono riusciti a sollevare e liberare il giovane, strappandolo alla morte.
Secondo quanto riportato, il detenuto si trovava nella prima sezione del padiglione C. L’agente, captato il pericolo, è riuscito a intervenire con tempestività, evitando così l’ennesima tragedia dietro le sbarre. Episodi simili si ripetono da settimane: il 13 agosto un tentativo di suicidio si era verificato nel carcere di Ivrea, il giorno prima un altro all’interno dello stesso istituto torinese, mentre il 7 agosto un detenuto era riuscito a portare a termine l’estremo gesto. Quel decesso aveva segnato il 53esimo suicidio in carcere in Italia dall’inizio dell’anno.
Carcere Lorusso e Cutugno di Torino
Il salvataggio è stato definito un atto eroico dall’Osapp, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria. Il segretario generale Leo Beneduci ha spiegato che si tratta dell’“ennesimo esempio di professionalità e di attaccamento al dovere fornito da un poliziotto penitenziario”. Ha aggiunto: “È comunque un vero e proprio miracolo che un appartenente al Corpo, nelle attuali condizioni di abbandono e di carenze di organico, di mezzi e di considerazione, riesca, mentre la maggior parte dei vertici regionali e nazionali dell'amministrazione sono in ferie, a compiere azioni di vero e proprio eroismo istituzionale”.
Lo stesso Beneduci ha poi lanciato un appello diretto alle massime cariche dello Stato: “Ancora una volta rivolgiamo un appello al presidente Mattarella e alla premier Meloni, chiedendo che non vengano prese iniziative scriteriate come l’aumento dei posti detentivi senza un adeguato incremento degli organici di polizia penitenziaria”.
Il giovane, soccorso in tempo, è stato affidato alle cure mediche e non è in pericolo di vita. Ma il caso riaccende l’attenzione sulle condizioni critiche delle carceri italiane, segnate da sovraffollamento, scarsità di personale e un allarmante numero di gesti estremi.
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