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Cronaca

Segregata in casa dal compagno, ventenne fugge con madre e figlio a Torino

Ventenne scappa approfittando dell’assenza dell’uomo, rifugio in albergo e intervento del Nucleo di Prossimità: ora è al sicuro in una struttura protetta

Maltrattata dal convivente, fugge con il figlio: messa in salvo a Torino

Maltrattata dal convivente, fugge con il figlio: messa in salvo a Torino

Una fuga disperata, pianificata in pochi istanti ma decisiva per salvarsi la vita, ha permesso a una giovane donna di circa 20 anni di liberarsi da una situazione di soprusi e isolamento. Secondo quanto riferito dal Comune di Torino, la ragazza “subiva maltrattamenti da parte del convivente, che non la lasciava neppure uscire di casa”.

La settimana scorsa, approfittando dell’assenza dell’uomo, ha preso in braccio il figlio di appena undici mesi e, insieme alla madre, ha lasciato l’abitazione in cui era segregata. Dopo un viaggio fino al capoluogo piemontese, le tre si sono rifugiate in un albergo, temendo per la propria incolumità. Alcuni conoscenti, venuti a conoscenza della loro condizione, hanno allertato la polizia locale, chiedendo un intervento immediato.

Sul posto è arrivato il Nucleo di Prossimità, che ha attivato il protocollo del “Codice Rosso” e ha convinto la giovane a formalizzare una denuncia. Grazie alla procedura di emergenza, la famiglia è stata trasferita in una struttura protetta, dove ha trovato accoglienza, protezione e supporto psicologico.

Il caso è ancora al vaglio delle autorità e riporta l’attenzione su un problema purtroppo diffuso. In Italia, oltre il 30% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito almeno una volta violenza fisica o sessuale, e più di una su sette ha avuto come autore un partner o ex partner. Episodi come questo mostrano quanto sia fondamentale segnalare tempestivamente situazioni di pericolo e attivare reti di protezione rapida.

In caso di violenza domestica, è possibile contattare il numero nazionale gratuito 1522, attivo 24 ore su 24, che offre assistenza e indirizza verso i centri antiviolenza. In situazioni di pericolo immediato, bisogna chiamare il 112 (Carabinieri), il 113 (Polizia di Stato) o il 118 (emergenza sanitaria). Anche amici, vicini e familiari possono salvare vite segnalando alle autorità o accompagnando la vittima verso una struttura protetta.

Il Codice Rosso, in vigore dal 2019, garantisce corsia preferenziale alle denunce di violenza domestica, con tempi di intervento accelerati e misure di protezione immediate. La vicenda torinese dimostra che denunciare può essere il primo passo verso la libertà e la sicurezza.

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