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Cronaca

Cuneo, ubriaca lancia il cane dal balcone: LNDC chiede giustizia esemplare e divieto di possedere animali

Atroce gesto nella notte tra il 10 e l’11 agosto: la crudeltà verso un essere indifeso scatena indignazione e richiesta di pene severe

 Cuneo, ubriaca lancia il cane dal balcone: LNDC chiede giustizia esemplare e divieto di possedere animali

Nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 agosto, a Cuneo, una scena di inaudita violenza ha sconvolto l’intera comunità. Una donna, tornata a casa in stato di ubriachezza e senza le chiavi, ha sfondato la porta a spallate, spaventando il proprio cane, un meticcio di piccola taglia. L’animale, terrorizzato, ha iniziato ad abbaiare. In un gesto di crudeltà estrema, la donna lo ha afferrato per il collo e lo ha scaraventato dal balcone del secondo piano. L’impatto è stato fatale: il cane è morto sul colpo.

La LNDC Animal Protection ha immediatamente presentato denuncia alla Procura della Repubblica per uccisione di animale, reato che, alla luce dell’inasprimento delle pene entrato in vigore lo scorso 1° luglio, può comportare fino a 4 anni di reclusione e 60mila euro di multa.

«Non è uno scatto d’ira, è una deliberata scelta di disprezzo verso una vita indifesa», dichiara Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection. «Gettare un cane dal balcone è un gesto vile, codardo, che non ha scuse né attenuanti. È un atto di violenza gratuita che esige una risposta ferma, dalla società e dalle istituzioni. In casi come questo è necessario che a questa persona sia vietata la detenzione di altri animali e quindi mi appello al Sindaco di Cuneo affinché emetta un’ordinanza in tal senso».

Piera Rosati

L’associazione ha annunciato che seguirà passo passo le indagini e si costituirà parte civile in ogni sede, con l’obiettivo di assicurarsi che la vicenda non cada nel silenzio e che il colpevole venga punito in modo esemplare. La LNDC ribadisce che ogni forma di sofferenza inflitta a un animale è una sconfitta collettiva: gli animali non sono oggetti, ma esseri senzienti che meritano difesa, rispetto e protezione.

Questo episodio, che unisce follia e crudeltà, riaccende il dibattito sulla necessità di pene severe e dell’applicazione immediata di misure che impediscano ai responsabili di tali atrocità di poter detenere altri animali.

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