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Cronaca
07 Agosto 2025 - 10:10
Ladri acrobati nelle ville: impressionante scia di furti tra Settimo, San Mauro, Gassino, Castiglione, Caselle e Rivoli
Settantanta colpi messi a segno in tre mesi. Case svaligiate a ritmo serrato. Ville isolate, preferibilmente nella fascia collinare, ma anche nella prima cintura di Torino. Sempre lo stesso copione: ritrovo alle 17, sopralluogo, l’autista in macchina, il palo all’angolo, due uomini vestiti di scuro che forzano porte e finestre, aprono le casseforti con il flessibile e si portano via di tutto. Orologi, gioielli, lingotti d’oro, contanti cinesi, dollari americani, persino macchine fotografiche di valore. Un bottino da collezione. Che poi veniva rivenduto in fretta e reinvestito in vacanze a Zanzibar e alle Maldive. Altro che vita da ladri: questi si godevano la bella vita.
Adesso però la festa è finita. Dopo gli arresti scattati a metà giugno, la banda della collina – così l’hanno soprannominata gli inquirenti – va verso il processo. Ieri si è tenuta l’udienza preliminare: due imputati hanno scelto il rito abbreviato. Gli altri lo faranno tra il 30 settembre e il 7 ottobre.
Tutti albanesi, tra i 33 e i 51 anni, residenti a Torino, difesi dagli avvocati Antonio Genovese, Rocco Femia e Maria Franca Mastrogiorgio. L’accusa è pesante: associazione a delinquere finalizzata al furto e alla ricettazione. Una macchina ben oliata. Che tra gennaio 2024 e marzo scorso ha colpito senza tregua. Fino a 5-6 furti per sera. Sempre con lo stesso schema. Sempre con la stessa precisione.
Le zone prese di mira? Un tour della provincia. Il cuore dell’azione era la collina, certo. Ma i ladri non si sono fermati lì. Hanno colpito a Gassino, Castiglione, San Mauro, Settimo Torinese, Mappano, Caselle e Rivoli. E poi ancora: Torino, Chieri, Baldissero, Pecetto, Revigliasco, Moncalieri, Druento, Alpignano e Pino Torinese, quest’ultimo il comune più bersagliato, tanto da spingere i residenti a organizzare proteste e manifestazioni.
L’indagine è partita a gennaio 2024. Due pattuglie della Compagnia dei Carabinieri di Chieri incrociano per caso l’auto dei ladri. Loro fuggono. Ma abbandonano la macchina. E lì inizia tutto. Il Ris analizza i reperti, ricostruisce identità e movimenti. Uno degli uomini viene identificato, pedinato, intercettato. Poi si arriva agli altri. Un passo alla volta. Fino a chiudere il cerchio. E far scattare le manette.
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