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Cronaca

Botte all’auto e minacce: consigliera di circoscrizione di Torino aggredita al mercatino abusivo

Aggredita verbalmente e minacciata di morte nel quartiere Barriera di Milano

Botte all’auto e minacce: consigliera di circoscrizione di Torino aggredita al mercatino abusivo

Botte all’auto e minacce: consigliera di circoscrizione di Torino aggredita al mercatino abusivo

“Caro b........o, se tu e i tuoi paesani pusher pensate che con questo gesto smetterò di svolgere il mio lavoro, avete sbagliato di grosso.”

Comincia così il post infuocato di Vera Marino, capogruppo di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 6, pubblicato dopo l’ennesimo episodio di violenza che ha colpito chi prova a denunciare. Questa volta è toccato a lei. Il luogo è sempre quello: il famigerato giardino “Le Tre Lanterne”, tra corso Giulio Cesare e via Volpiano, nel cuore della Barriera di Milano, a Torino.

Qui, da anni, si svolge quotidianamente un mercatino dell’usato del tutto abusivo. Merce accatastata su coperte, articoli di dubbia provenienza, ricettazione, degrado. E soprattutto, impunità. Chi protesta viene intimidito. Chi denuncia, aggredito.

Vera Marino era lì per l’ennesima segnalazione. Aveva appena contattato il numero unico delle forze dell’ordine. Stava parlando al telefono. Ma qualcuno, uno degli “affezionati” del mercatino, non ha gradito. “Ha cominciato a minacciare i residenti affacciati alle finestre. Voleva intimidire chi scattava foto. Poi è salito in bici e si è avvicinato alla mia auto”, racconta la consigliera.

“Ha provato quattro volte ad aprire la portiera. Poi ha iniziato a prendere a calci e pugni la macchina. Ho temuto che il vetro esplodesse. Urlava, minacciava, mi ha detto ‘razzista, qui non devi venire’, ‘se pubblichi la foto ti ammazzo’”, aggiunge.

Il volto dell’aggressore, dice, è già stato consegnato alle forze dell’ordine. “La sua bella faccina è in mano alle autorità. Tranquillo, le tue minacce mi spronano ancora di più ad andare avanti”, scrive.

Poi l’affondo politico, netto, senza mezzi termini. “I rifiuti sociali come te vanno estirpati. Prima o poi la resa dei conti arriverà. Giù le mani dai residenti: li difenderemo con le unghie e con i denti”.

Parole dure, figlie della rabbia. Ma anche della determinazione a non arretrare. Perché da quelle parti, a Barriera, la lotta per la legalità è quotidiana. Ed esporsi vuol dire rischiare. Ogni giorno.

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