Cerca

Cronaca

Medico di Chivasso arrestato per pedopornografia: attivo nel Dark Web da 12 anni

Scoperto grazie a un’indagine sotto copertura: usava pseudonimi per nascondersi. Città sotto shock

Medico di Chivasso arrestato per pedopornografia: attivo nel Dark Web da 12 anni (NON PUBBLICARE)

Medico di Chivasso arrestato per pedopornografia: attivo nel Dark Web da 12 anni

Viveva una doppia vita. Di giorno medico stimato, sportivo, attivo nel volontariato, a contatto con i ragazzi. Di notte un utente incallito del Dark Web, dove, protetto dall’anonimato garantito dal protocollo TOR, condivideva e produceva materiale pedopornografico.

È stato arrestato su mandato del GIP del Tribunale di Torino, un medico sui quarant'anni, residente e con studio a Chivasso, accusato di produzione di contenuti multimediali mediante sfruttamento di minori e detenzione di un ingente quantitativo di materiale pedopornografico scaricato in rete.

L’indagine è durata più di due anni. Un lavoro paziente e meticoloso, condotto dagli agenti del Centro Nazionale per il Contrasto della Pedopornografia Online (CNCPO) con la collaborazione del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Torino, che ha permesso di associare – attraverso sofisticate tecniche informatiche e un’intensa attività sotto copertura – le identità virtuali usate dall’uomo a una persona reale.

L’operazione è partita dalla Procura di Roma, che ha emesso un primo decreto di perquisizione locale, personale e informatica. Dopo il sequestro dei dispositivi, l’inchiesta è approdata a Torino. È lì che, analizzando computer, hard disk, smartphone e memorie esterne, è emersa una rete torbida di scambi su piattaforme criptate, ambienti peer-to-peer, e chat con minorenni.

Dark Web

Il quadro è agghiacciante. Il medico, per dodici anni, è stato un soggetto attivissimo all’interno delle comunità pedofile del Dark Web, stringendo rapporti con altri utenti interessati allo scambio di contenuti illegali. Parte del materiale era stato ottenuto online, ma un’altra parte era prodotta direttamente da lui, durante rapporti e incontri con minorenni con cui intratteneva relazioni nelle chat.

“Ogni traccia lasciata online è diventata una chiave d’accesso”, spiegano gli specialisti del CNCPO, che hanno ricostruito passo dopo passo il coinvolgimento dell’indagato, smascherando i suoi pseudonimi e documentando con prove digitali le sue attività criminali. Una mole impressionante di file illegali, prodotta e collezionata negli anni, che evidenzia una premeditazione lucida e costante.

Nel tempo libero svolgeva l'attività di medico sportivo per una società di volley giovanile. Nessuno sospettava nulla. Una quotidianità apparentemente normale, che nascondeva invece una mente pericolosa e determinata.

E non era solo. Tra i suoi contatti più stretti figura un sacerdote della provincia di Brescia, don Jordan Coraglia, arrestato lo scorso maggio dagli investigatori della Polizia Postale. Insieme, secondo gli inquirenti, avevano ideato la creazione di un gruppo a sfondo pedopornografico esclusivamente italiano, con lo scopo dichiarato di reclutare altri uomini dediti alla produzione di nuovi contenuti originali. Un progetto folle, interrotto sul nascere grazie all’infiltrazione della Postale e alla determinazione degli agenti operativi.

Oggi l’uomo si trova in custodia cautelare in carcere, a disposizione della magistratura. Le accuse sono gravissime. Ma – come sempre – sarà il processo a stabilire la sua colpevolezza, la fondatezza delle contestazioni e il peso delle prove raccolte.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori