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Cronaca

Torino, ragazzina collassata alle piscine Sempione: silenzi e degrado che durano da anni

Accuse politiche e rabbia dei cittadini: "Serve un intervento urgente, non passerelle nei salotti del centro"

Un’altra ragazzina collassata alle piscine Sempione

Torino, ragazzina collassata alle piscine Sempione: silenzi e degrado che durano da anni

Un’altra ragazzina collassata in stato confusionale, probabilmente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, all’interno del complesso abbandonato delle piscine Sempione, a Torino, nel quartiere Barriera di Milano. È accaduto ancora, nella serata di domenica, e ancora una volta è stato necessario l’intervento del personale sanitario per prestare le prime cure e trasportare la giovane in ospedale. Secondo alcune testimonianze raccolte sul posto, la ragazza si trovava nell’area da tre giorni, in condizioni precarie, probabilmente senza che nessuno se ne fosse accorto.

Le immagini diffuse sui social mostrano l’arrivo immediato di un’ambulanza, con il personale medico che ha tentato di rianimarla prima del trasporto in pronto soccorso. Le sue condizioni restano riservate, ma quanto accaduto ha riacceso le polemiche su uno dei luoghi simbolo del degrado urbano torinese.

Le piscine Sempione sono un’area sportiva dismessa da anni, abbandonata a sé stessa, diventata nel tempo rifugio di senzatetto, tossicodipendenti e spacciatori, secondo quanto denunciano da tempo i residenti. Siamo a pochi metri dal Parco Sempione e da via Boccherini, in una zona popolosa dove famiglie e bambini evitano sempre più spesso di entrare, per paura. A detta di molti, quello che una volta era uno spazio per lo sport e la socialità si è trasformato in un rudere dell’illegalità.

A parlare con durezza è Verangela Marino, capogruppo di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 6, che ha affidato il suo sfogo a un post pubblico. La consigliera si chiede cosa si aspetta ancora per intervenire e punta il dito contro l’amministrazione comunale, colpevole – secondo lei – di aver dimenticato le periferie in nome di progetti più appetibili mediaticamente. “Caro Sindaco – scrive – invece di pensare alla Rambla e alle cornici glamour del centro, forse sarebbe opportuno che si interessasse degli impianti sportivi della città, che versano in totale stato di degrado e illegalità”.

Un attacco frontale al primo cittadino, accusato anche di minimizzare il problema droga con affermazioni che sembrano, secondo la consigliera, sminuire la gravità di quanto accade: “Ha detto che la droga esisteva già 40 anni fa… Ma è mai stato alle piscine Sempione, la mattina presto o la sera tardi, per vedere con i propri occhi il degrado?”.

La vicenda è solo l’ultima di una lunga serie di episodi simili, tutti legati alla presenza ormai fissa, attorno e dentro le piscine abbandonate, di giovani in difficoltà, tossicodipendenti, spacciatori, in un’area che, di fatto, risulta fuori controllo. A nulla sembrano servire le segnalazioni dei residenti, che chiedono da anni l’abbattimento del complesso o una sua riconversione in area sicura, sorvegliata, attrezzata per la cittadinanza.

Il tema è ormai politico, ma è prima di tutto umano e sociale. Le periferie torinesi, non solo Barriera di Milano, sono sempre più segnate da contrasti evidenti tra il racconto ufficiale della “riqualificazione urbana” e la realtà di luoghi lasciati in balia dell’illegalità. I residenti della zona denunciano una presenza sistematica di spaccio anche in pieno giorno, bivacchi notturni e un senso di abbandono totale da parte delle istituzioni.

La consigliera Marino ha chiuso il suo intervento con una promessa netta:Continueremo a lottare insieme ai tanti cittadini onesti affinché questi due luoghi dell’illegalità vengano finalmente abbattuti, restituendo un parco pubblico alla cittadinanza, ripristinando decoro, sicurezza e legalità.

Nel frattempo, però, il degrado resta. E le ragazzine accasciate nel parco, salvate in extremis, sono la fotografia più tragica e disperata di una città che in certi quartieri sembra aver rinunciato a difendere i più deboli.

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