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Cronaca

Colpito da una scarica di sassi a 4000 metri: alpinista ferito sul Monte Rosa

Escursione sul Monte Rosa: soccorso in alta quota per un alpinista travolto da una scarica di sassi

Colpito da una scarica di sassi

Colpito da una scarica di sassi a 4000 metri: alpinista ferito sul Monte Rosa (foto archivio))

Un’escursione sul Monte Rosa si è trasformata in un’operazione di soccorso ad alta quota nel pomeriggio del 22 luglio, quando un alpinista italiano è rimasto ferito dopo essere stato colpito da una scarica di sassi sulla Punta Giordani, cima a 4.046 metri situata sul versante sud-occidentale del massiccio. L’uomo ha riportato traumi alle gambe, ma secondo quanto riferito dalle squadre intervenute, le sue condizioni non sarebbero gravi.

L’allarme è scattato poco prima delle 15, quando alcuni compagni dell’alpinista hanno contattato i soccorsi riferendo che l’uomo, rimasto a terra e impossibilitato a muoversi, necessitava di un recupero immediato. Le condizioni meteo in quota, però, hanno subito complicato l’intervento: la visibilità ridotta e la presenza di nebbie persistenti hanno reso impossibili i primi tentativi di avvicinamento in elicottero.

Dopo diversi sorvoli a vuoto, il coordinamento tra il Soccorso Alpino Valdostano e quello Piemontese ha deciso di optare per un recupero via terra, nonostante le difficoltà logistiche e ambientali che comporta un intervento oltre i 4000 metri. Una squadra di tecnici è stata sbarcata in un punto più elevato rispetto alla zona dell’incidente e ha poi iniziato la discesa a piedi verso il ferito, utilizzando tecniche alpinistiche e assicurazioni su ghiaccio e roccia per superare le creste instabili e i tratti franosi.

Secondo la ricostruzione fornita dai soccorritori, la scarica di sassi si sarebbe staccata improvvisamente da una zona rocciosa laterale, forse a causa delle alte temperature che negli ultimi giorni stanno interessando anche le quote più alte delle Alpi occidentali. Un fenomeno sempre più frequente, legato allo scioglimento dei ghiacci e al deterioramento dei permafrost, che rende le pareti rocciose instabili e più esposte a frane anche di piccole dimensioni ma molto pericolose.

Il ferito è stato raggiunto dopo circa un’ora e mezza di cammino e stabilizzato sul posto, in attesa di una finestra meteo utile per il recupero in volo. Solo nel tardo pomeriggio, quando la visibilità è migliorata, un elicottero è riuscito ad avvicinarsi alla zona e a effettuare il trasporto dell’alpinista all’ospedale di Aosta, dove è stato sottoposto a ulteriori accertamenti. Le prime valutazioni mediche parlano di contusioni e sospette fratture agli arti inferiori, ma senza complicazioni vitali.

La zona della Punta Giordani è tra le mete preferite dagli alpinisti per la relativa accessibilità rispetto ad altre cime del Monte Rosa. Tuttavia, anche percorsi considerati “meno tecnici” possono rivelarsi insidiosi, soprattutto in presenza di condizioni climatiche variabili e terreni rocciosi instabili. Il versante interessato dall’incidente, in particolare, è noto per la presenza di canaloni esposti e pietraie mobili, che in estate diventano spesso trappole naturali per chi si avventura senza un’attenta lettura del rischio ambientale.

Il successo dell’operazione è dovuto al coordinamento tra squadre di soccorso di due regioni e all’esperienza degli operatori, che hanno agito con rapidità nonostante le condizioni ambientali complesse. Ancora una volta, l’episodio mette in evidenza l’importanza della preparazione e della prudenza in montagna, soprattutto in alta quota, dove un piccolo errore o un evento naturale improvviso può trasformarsi in emergenza.

Negli ultimi anni, il numero degli interventi di soccorso in quota è aumentato sensibilmente, in parallelo alla crescente frequentazione delle montagne, anche da parte di escursionisti e alpinisti non sempre esperti. A questo si aggiunge l’effetto dei cambiamenti climatici, che rendono i ghiacciai più fragili, i sentieri più esposti e i versanti rocciosi meno prevedibili, anche per i professionisti.

Per il ferito, fortunatamente, l’incidente si è concluso con tanta paura e qualche giorno di ricovero, ma l’episodio lascia un monito chiaro: anche in piena estate, la montagna non va mai sottovalutata. Ogni uscita, anche la più semplice, richiede pianificazione, attenzione alle previsioni, e consapevolezza dei propri limiti.

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