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Cronaca
20 Luglio 2025 - 17:21
Luigi Sergio Ricca
"Qualcuno che magari pensa di essere un genio ha scarabocchiato le pareti della cabina di sosta sulla Via Francigena a San Pietro". Con queste parole, il sindaco di Bollengo, Luigi Sergio Ricca, ha denunciato pubblicamente un atto vandalico che ha colpito una delle aree più simboliche del territorio: il punto di sosta sulla celebre via di pellegrinaggio, recentemente riqualificato per accogliere camminatori e turisti.
Il tono è amaro, ma deciso. Il primo cittadino, dopo aver diffuso le foto delle scritte, non lascia spazio a fraintendimenti: "Tra pochi giorni sarà montata una telecamera proprio per controllare quel posto. Garantisco che se si ripeteranno gesti incivili ed imbecilli come quelli in foto, e saranno individuati i responsabili, saremo inflessibili nella denuncia alle Autorità competenti".
Un annuncio che suona come un ultimatum a chi, senza alcun rispetto per il bene comune, imbratta strutture pubbliche con graffiti privi di senso, compromettendo l’immagine e il decoro di un luogo che richiama viandanti da tutta Europa.
Luigi Sergio Ricca invita anche i cittadini a collaborare: "Gradite ovviamente le segnalazioni che possano farci risalire agli autori dei 'capolavori' pubblicati". Un appello alla comunità, affinché non si giri dall’altra parte di fronte alla stupidità gratuita e alla distruzione di ciò che appartiene a tutti.
La cabina vandalizzata si trova lungo un tratto particolarmente suggestivo della Via Francigena, in località San Pietro, un'area immersa nella natura e spesso frequentata da escursionisti. Il gesto, oltre a essere inutile, appare come una provocazione a chi si impegna ogni giorno per mantenere puliti e fruibili spazi pubblici.
L’amministrazione comunale aveva già investito risorse per rendere più accogliente il percorso e offrire un punto di riposo confortevole per i pellegrini. Questo atto vandalico rappresenta dunque non solo un danno materiale, ma un’offesa all’impegno civico e al senso di appartenenza a una comunità.
Con l’installazione imminente della videosorveglianza, Bollengo si allinea a tanti altri comuni che negli ultimi anni hanno scelto la via della prevenzione tecnologica per contrastare i piccoli reati, partendo proprio dai luoghi simbolici, dai parchi alle fermate dei mezzi pubblici, passando per scuole e strutture sportive.
Una scelta inevitabile, quella delle telecamere, che però racconta anche una sconfitta educativa. Quando per tutelare una semplice cabina di legno in mezzo alla campagna si è costretti a installare occhi elettronici, significa che la fiducia nel rispetto spontaneo delle regole è venuta meno.
“Incivili ed imbecilli”, li definisce senza mezzi termini il sindaco. E se è vero che una società si misura dal rispetto dei beni comuni, è proprio su episodi come questo che si gioca la differenza tra degrado e decoro, tra l’indifferenza e il senso civico.
Luigi Sergio Ricca lancia quindi un segnale chiaro: a Bollengo non c’è spazio per chi confonde l’arte con la stupidità e si diverte a deturpare ciò che altri costruiscono con fatica e passione. E questa volta, con una telecamera pronta a immortalare ogni gesto, i “geni” del pennarello potrebbero trovarsi davanti a ben altro tipo di pubblico: quello delle aule di giustizia.
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